CALCIO – Il punto della situazione da parte del Presidente della Figc Marche Ivo Panichi
“Non tutte le società di calcio sono in regola per quello che riguarda l’utilizzo dei defibrillatori nei vari impianti sportivi. A fine marzo ci sarà l’elezione del nuovo presidente della Lega Nazionale Dilettanti poi questo argomento una volta chiarita la situazione dovrà essere affrontato a livello nazionale”. A parlare è Ivo Panichi presidente del Comitato Marche della Figc all’indomani di quanto accaduto a Priverno in provincia di Latina dove un 15enne è stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio con lo stesso numero uno del calcio marchigiano che poi aggiunge: “Noi come comitato regionale non possiamo fare nulla a tal proposito serve una direttiva a livello nazionale anche per il settore dei dilettanti. In alcune discipline sportive la partita non inizia fino a che l’arbitro o i giudici di gara non hanno identificato la persona abilitata all’uso del defibrillatore che peraltro deve rimanere all’impianto per l’intera durata dell’evento sportivo. Tempo addietro era stata fatta una campagna di sensibilizzazione sull’uso del defibrillatore poi come spesso accade in Italia la cosa è finita nel dimenticatoio. Dopo l’elezione del nuovo presidente mi farò portavoce di questa problematica a livello nazionale proprio per ottenere una disposizione in materia circa la presenza sul posto in occasione delle gare del personale abilitato all’uso del defibrillatore settori giovanili compresi”.
Un tema quello dei defibrillatori piuttosto spinoso con le società sportive che dichiarano di essere in regola ma non mancano le voci fuori dal coro ovvero personale non al passo con i corsi di aggiornamento, defibrillatori con batterie scadute altri ancora privi delle piastre pediatriche e come se non bastasse durante gli allenamenti e le partite soprattutto nel calcio dilettantistico non sempre è presente nell’impianto la persona autorizzata ad usare il defibrillatore. Defibrillatori che in alcuni casi risultano utilizzare delle batterie scadute ma la cosa più sconcertante è che in molti impianti dove si allenano e giocano bambini sopratutto nel calcio questi defibrillatori hanno in dotazione le sole piastre per adulti.
In poche parole il defibrillatore non ha le piastre pediatriche il che significa che in caso di necessità le uniche piastre utilizzabili sono quelle per adulti. In caso di arresto cardiaco vanno applicate due piastre: una sotto la clavicola destra l’altra invece nella parete esterna sinistra del torace con queste due piastre che poi si collegano al defibrillatore che analizza la frequenza cardiaca e riconosce o meno l’esigenza di erogare la scarica. Piastre per adulti che se applicate sul torace di un bambino viste le dimensioni rischiano di toccarsi tra di loro dando degli effetti devastanti sempre che non si decida di applicarne una sulla parte anteriore del torace e l’altra nella schiena. Piastre per adulti e pediatriche che poi danno modo allo stesso defibrillatore di erogare la scarica in modo totalmente differente.

Attestato per l’uso del defibrillatore che si consegue dopo un corso della durata di 5 ore circa ed ha una validità di 2 anni. Al termine di questo periodo bisogna effettuare un retraining al fine di evitare la scadenza dell’attestato. Causa Covid buona parte di questi attestati sono scaduti causa mancato retraining un problema in più per chi gestisce palestre e impianti sportivi in genere. Durante le partite ma anche durante gli allenamenti settori giovanili compresi all’impianto dovrebbe essere sempre presente un operatore Dae. Molte federazioni sportive come il basket a certi livelli o la pallamano tanto per fare qualche esempio richiedono ad inizio gara i documenti della persona autorizzata all’uso del defibrillatore compresi gli operatori delle ambulanze che devono essere identificati dai giudici di gara.
