SERIE B – Il cammino dell’Ascoli non è positivo ma per migliorare serve centrare i veri percorsi di crescita
L’Ascoli Calcio nell’ultimo mese di campionato è abbonato alla non vittoria. Due pareggi e tre sconfitte per i bianconeri nelle ultime 5 partite. Logico che qualcosa non stia andando per il verso giusto.
La sconfitta con il Modena risveglia chi, nel pareggio di Benevento, ha captato segnali di riemersione. Non è così semplice ma ciò non vuol dire che non si possa fare. Per emergere da un momento negativo, però, la cosa principale da fare è capire effettivamente dove sono i problemi. Il focus delle analisi deve essere indirizzato correttamente. Per capirci, non è il modulo il problema. Passare dal 4-3-3 al 3-5-2 così, per volere di chissà chi e non solo per una scelta tecnica, non risolve i problemi. L’identità dello scorso anno è cambiata, il mercato è stato funzionale al cambio di identità (sperato o voluto).
Già, il passato. Ne parlavamo tempi addietro, ora possiamo ribadirlo: tra le tante componenti positive della passata stagione, quella più predominante che ha portato l’Ascoli ai playoff è stata la presenza di mister Andrea Sottil che ora sta facendo discretamente ad Udine. “La piazza è stata drogata dal risultato dello scorso anno” disse il ds Valentini non troppo tempo fa. Lo scorso anno il Picchio ha forse ottenuto di più in termini di classifica rispetto a quanto pensato. Quest’anno, con Sabiri e Saric in meno (il primo lo scorso anno ha contribuito per diverse gare tra le varie vicissitudini), con gli addii di Maistro e Tsadjout, la squadra è inevitabilmente cambiata. Dentro gli esterni, dentro il 4-3-3. Identità che si cerca. Lo scorso anno mister Sottil ha puntato nelle prime giornate a questa “identità”, calcando spesso la mano su concetto. Bucchi ha dovuto forse già cambiarla.
Quindi, il concetto sta nell’analisi delle forze. L’Ascoli sta dando meno di quanto può? Come potrebbe la squadra dare di più? Il concetto di modulo è già stato archiviato. Quindi un primo tentativo ha portato ad un’analisi sbagliata. Nel modulo, vecchio o nuovo che sia, va alimentata la crescita? Tutte domande che mister Bucchi e lo staff dovranno farsi per capire dove lavorare. Ah, una cosa è certa: l’ambiente al Picchio Village in settimana, pre Modena, è stato sereno. Allenamenti duri ma con il sorriso, partitelle e schemi provati con impegno. Su qualsiasi cosa si lavorerà, servirà il focus giusto per c’entrare cosa davvero c’è da migliorare.
