Paolo Mengaroni, 11 anni sulla breccia. “Vogliamo riportare questi colori dopo meritano, ci siamo ritrovati lassù e…”
Continua la sua marcia inarrestabile nella rincorsa al Santa Maria Apparente capolista distante due lunghezze il Porto Potenza che sabato scorso ha battuto tra le mura amiche per 4 a 2 l’Academy Civitanovese, inanellando la terza vittoria nelle ultime quattro uscite. Con il capitano e uomo simbolo della squadra rossonera, Paolo Mengaroni, abbiamo ripercorso il match vinto dello scorso weekend: ” È stata una vittoria importante anche se era partita in salita dato che siamo andati sotto, ma poi ci siamo sistemati ed abbiamo iniziato a giocare come facciamo sempre ed alla fine siamo riusciti a portarla a casa. Purtroppo quest’anno abbiamo buttato via alcuni punti per dei cali di concentrazione. Settimana dopo settimana abbiamo lavorato per correggere questi errori. Di conseguenza sembra che in questo momento siamo riusciti ad essere maggiormente lucidi portando a casa dei risultati importanti. In virtù di questo lavoro abbiamo ottenuto quest’ottimo momento di forma che speriamo di mantenere”.
Quella in corso è l’undicesima stagione consecutiva con la maglia del Porto Potenza per il difensore classe 1996 che lo scorso anno è stato premiato dalla società del presidente Sacconi con una targa celebrativa: ” Per me essere il capitano della squadra del mio paese rappresenta un onore immenso. Sono molto riconoscente alla società per avermi affidato la fascia. È come se avessi il cavalluccio (stemma della squadra) cucito sul petto. A tutta la gente che ci viene a seguire allo stadio vorrei fare un grande ringraziamento perché anche loro, con il loro affetto, ci stanno dando una carica in più. Aver ricevuto la targa è stata una grande soddisfazione e un ricordo che avrò per sempre”. Un cammino fin qui da incorniciare per la squadra di mister Beruschi che certifica l’ottimo lavoro intrapreso già lo scorso anno dal tecnico e dalla società adriatica: ” Con tutta onestà posso dire che a inizio anno ci siamo dati l’obiettivo di fare meglio dello scorso anno, quindi provare ad entrare nei playoff. Poi piano piano con il duro lavoro settimanale ci siamo trovati lassù, quindi adesso cercheremo di starci il più possibile. Balloni e Cento? Sono una risorsa in più per la nostra squadra. Luca è un giocatore con enormi qualità che può cambiarti la partita in qualsiasi momento. Stefano oltre ad aver portato esperienza, dà un grosso aiuto sia a livello tecnico che a livello mentale”.
Venerdì sera per il Porto Potenza il calendario propone l’anticipo del Tubaldi contro il Csi Recanati: “Mi aspetto una gara molto complicata e dura. Affrontiamo una squadra che viene da due risultati utili e che in casa gioca bene e tiene testa a tutti. Sappiamo quanto è difficile la Seconda Categoria, quindi dobbiamo essere bravi a non sottovalutare nessuno”. Sul campionato e sul testa a testa con il Santa Maria Apparente: ” Nell’alta classifica la situazione è molto equibrata, anche perché bastano due-tre partite sbagliate per perdere posizioni. Al Santa Maria Apparente bisogna riconoscergli che l’anno scorso stava per salire e quindi quest’anno vorrà riprovarci senza passare per i playoff. Il Real Porto ha dei giocatori importanti ed è una squadra che può giocarsela fino alla fine. Un’altra squadra attrezzata, a mio parere è l’Helvia Recina. “. In chiusura: ” Vorrei dire che una società come Porto Potenza non è ammissibile che faccia la Seconda Categoria. Noi giocatori abbiamo l’obbligo di riportate questi colori in Prima Categoria sia per la gente del posto che per la società. Per me sarebbe un’enorme soddisfazione. Porto Potenza deve essere un punto di arrivo per molti giovani cresciuti qui. Infatti quest’anno abbiamo moltissimi giocatori di Porto Potenza che sono tornati a vestire questi colori. Ciò deve essere un esempio per le nuove generazioni ad avere lo stimolo di venire a giocare con noi invece di andare a rinforzare altre piazze. Sono onorato di essere il capitano di questo gruppo al quale auguro di poter terminare la stagione come merita”.
