PROMOZIONE B – I due mister commentano Futura-Civitanovese
di Lorenzo Cervigni
Recriminazioni da una parte e dall’altra alla fine di Futura 96 – Civitanovese, gara giocata allo stadio Ferranti di Porto Sant’Elpidio. Una sfida fondamentale, crocevia per la stagione di entrambe, terminata zero a zero. Da un lato la Futura ha strappato un punto contro la corazzata del campionato, dall’altro la Civitanovese ha potuto sorridere comunque grazie alla sconfitta dell’Aurora Treia a Trodica. Ma un accenno di polemica c’è stato. Come spesso si è visto durante tutta la stagione, la Civitanovese è stata seguita in massa dai suoi tifosi. Uno scenario che, quando i rossoblù si allontanano dal Polisportivo, mette in allarme la Questura di Macerata. La maggior parte degli stadi di Promozione non è in grado di sostenere afflussi importanti da parte delle tifoserie ospiti e così arrivano le indicazioni sullo spostamento della gara in impianti ritenuti più sicuri.
Il risultato è la scelta di un campo neutro in quasi tutte le trasferte giocate dalla squadra di Nocera. Lo ha fatto notare anche il tecnico della Futura 96, Martino Martinelli. «Sicuramente il campo è molto più adatto alle caratteristiche di una squadra come la Civitanovese che a quelle della nostra – ha detto nel dopo gara –. La pista di atletica rende più difficile prendere i riferimenti visivi, l’impianto è più dispersivo e soprattutto il terreno in erba è molto diverso dal nostro sintetico. Sostanzialmente abbiamo giocato fuori casa, ma nonostante questo siamo riusciti a fare una partita sontuosa sotto il profilo dell’atletismo e della tenuta mentale. Siamo molto soddisfatti per aver limitato una squadra fortissima e che avrebbe potuto trarre un vantaggio indiretto dal fattore campo».
Si potrebbe pensare, a questo punto, a un Francesco Nocera soddisfatto. Tutt’altro. Anche il tecnico rossoblù ha avuto da ridire. «Sul terreno di gioco nulla da obiettare – ha commentato –, ma sulla gestione della gara ci sarebbe molto da dire. La sensazione è quella di aver giocato la partita con un solo pallone a disposizione e un raccattapalle. I nostri terzini sono stati costantemente costretti a recuperare la palla a venti metri dalla linea del fallo laterale. Sui cento minuti effettivi se ne saranno persi almeno quaranta per le interruzioni sulle rimesse con le mani e sui rinvii dal fondo. Sul risultato non possiamo recriminare, visto che abbiamo avuto le nostre occasioni. Ora guardiamo comunque avanti. Ci aspetta la gara con il Trodica al Polisportivo e la giocheremo a un ritmo più alto: ci saranno i raccattapalle».
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