L’opera è stata proposta al Comune dall’associazione degli Albanesi
L’associazione Liberә Tuttә contesta la statua dedicata a Santa Madre Teresa di Calcutta. La realizzazione del monumento è stata proposta dall’associazione degli Albanesi di San Benedetto del Tronto e accolta dall’amministrazione comunale.
“A San Benedetto del Tronto – l’incipit di Liberә Tuttә – verrà messa una statua di tre metri che celebra una donna che è stata contro il diritto all’aborto, contro la contraccezione, contro il divorzio e che glorificava il dolore come segno di vicinanza a Dio. Nel 1994 disse a Bill e Hillary Clinton: “La più grande minaccia per la pace, oggi, è l’aborto: si tratta di una guerra contro il bambino, dell’uccisione di un innocente perpetrata dalla stessa madre. Come possiamo dire ai popoli di non uccidersi tra di loro, se accettiamo che una madre uccida suo figlio?”
A noi verrebbe da domandare, invece, come possiamo dire a donne e corpi gestanti che dovranno guardare quella statua di tre metri (e ciò che rappresenta) mentre il loro diritto all’aborto libero e sicuro viene costantemente messo in discussione.
Che senso ha “festeggiare” la donna l’8 marzo quando poi la statua di una figura così controversa e avversa all’autodeterminazione delle esistenze e dei corpi viene eretta? La sofferenza è un dono di Dio” diceva. Quindi bisogna accettarla senza provare a cambiare le condizioni che la determinano? Ostracizzando l’uso dei contraccettivi non curandosi delle malattie sessualmente trasmissibili e facendo nascere nuove vite magari contro la volontà delle donne e in condizioni disumane e precarie significa accettare la sofferenza come dono?”.
Conclude l’associazione Liberә Tuttә: “Non ci si riempie la bocca parlando di “diritti delle donne” se poi, nei fatti, quei diritti continuano ad essere calpestati, così come il laicismo che dovrebbe contraddistinguere le iniziative prese da chi è rappresentante dello Stato”.
