Nicola Gratteri a Monteprandone per Piceno D’Autore – VIDEO

Un vero atto di forza contro la mafia

Refrattario a paura e attacchi, non avrebbe altro luogo dove esprimere la propria persona, se non nella magistratura contro la mafia, perché ci ha investito tutta una vita per essere libero, perché ha scelto la Calabria e di cambiarla. Nicola Gratteri ha sempre detto ciò che pensa senza terrore e senza schieramenti, non si è affatto risparmiato anche in questo incontro nel piceno, così definendosi: “Vi siete accorti che sono scostumato ed irriverente ad ogni forma di potere!!! scusatemi sono fatto così, io sono nato libero e dico ciò che penso costi quel che costi!”. Ha presentato domenica sera il suo ultimo libro: “Fuori dai confini. La ‘ndrangheta nel mondo”, scritto con l’amico e coautore di altre opere sulla mafia il giornalista, esperto di mafie nel mondo Antonio Nicaso, edito da Mondadori;

Dinanzi ad oltre cinquecento persone, presso una suggestiva Villa Nicolai, luogo simbolo di Monteprandone, è stato accolto dal sindaco Sergio Loggi nonché Presidente della provincia di Ascoli Piceno, con la sua giunta Comunale e Provinciale e tutte le massime autorità del Piceno e il padron dei luoghi della lettura Mimmo Minuto. La serata conclusiva della XIV edizione di Piceno D’Autore, che ha visto la legalità come argomento principale, è stata coordinata dall’associazione i luoghi della lettura rappresentata da Mimmo Minuto, il comune di Monteprandone e molti altri partner che hanno permesso la realizzazione di quattro serate che hanno raccontato il concetto di legalità: cos’è la mafia, le persecuzioni di Giovanni Falcone, la vita dei latitanti. Tutto questo per raggiungere un obiettivo ben preciso: sapere di legalità ci permette di adempiere al nostro dovere di cittadini consapevoli, per informarci e avere più informazioni possibili sulla mafia che ormai è parte integrante della nostra vita da troppo tempo e che si trasforma molto più velocemente di un virus, si adatta, si infiltra, muta, si scambia e diventa parte fondamentale dei sistemi, corrode e corrompe.

Gratteri, senza colpo ferire, parte subito durante la presentazione, puntuale alle ore 21:00 prede posto e senza risparmiarsi, catalizza l’attenzione su di sé, dopo ogni curata e selezionata introduzione del collega procuratore della Repubblica del tribunale di Teramo, Ettore Picardi che ha avuto il compito di moderare l’intervento. Gli argomenti trattati e presentati sono innumerevoli: la struttura patriarcale, il cambiamento, la droga e la sua evoluzione, le differenze con le altre mafie, la guerra in ucraina, le armi, la pandemia, la creazione di bit coin, piattaforme private di what app ad hoc con smartphone appositi realizzati per loro per non farsi intercettare (del valore di 3,500 euro e che durano solo 6 mesi), edilizia, traffico di esseri umani, fondi europei… questi argomenti e molto di più con tutte le analisi e quel 20% che il dottore Nicola Gratteri, come dice lui, può dimostrare dei suoi discorsi che sono stati sapientemente ricuciti e lavorati per essere fruiti da tutti noi in questo libro, perché un cittadino consapevole ha l’obbligo di formarsi e conoscere la verità. L

a verità sull’organizzazione criminale più strutturata al mondo e presente in più di 50 paesi, con un fare non più appartenente alla mafia rurale del tempo, ma che acquista sempre di più terreno e si modernizza dettando le sorti di macrosistemi, dove i poteri si incastrano a queste realtà inevitabilmente. Un’ora e mezza di analisi e di spunti, di ricerche dopo anni e anni di indagini, di studi, di intercettazioni. L’amaro in bocca è inevitabile, la consapevolezza che il male è così vicino ed è ancora così forte viene solo attenuato dalla postura di quest’uomo, dai suoi occhi freddi e sinceri, per niente spauriti, di un uomo che non ha paura che venga definito “morto che cammina” da ormai più di 30 anni, che si deve muovere solo con la scorta e non può vivere normalmente perché ha deciso che questa è la sua missione per tutti gli uomini di legge morti per mano della mafia e per la sua Calabria che un giorno cambierà. Alla domanda del pubblico “cosa possiamo fare noi cittadini?” lui non ci mette nemmeno due secondi e esorta tutti a non credere mai e di verificare, ad essere individui liberi e pensati, di arrabbiarsi dove si trovano blocchi evidenti, di denunciare corruzione appena ne sentiamo la puzza, di non comprare nei grandi, colorati e famosi nomi della globalizzazione, quando nascono come funghi, di scendere in piazza e di manifestare civilmente, esorta gli insegnati di portare le proprie classi nei centri di recupero e di farli parlare con I tossico dipendenti che stanno provando a recuperare le loro vite… e di essere dalla parte della legalità sempre.

La soluzione principale che un magistrato come Gratteri ci offre attraverso lo stesso suo sacrificio ci impone come missione di avere quel grado di consapevolezza in più che serve per tutelare il nostro futuro e quello dei nostri figli. Per le stesse cose che lo hanno mosso a compiere un atto del genere e sacrificare la propria vita, con tutta quella forza che si ribella nei suoi occhi, per tutte quelle vittime che lui stesso ha dovuto contare, per tutti quei corpi esplosi o intrisi di sangue che erano suoi amici e ha deciso, per loro di esserci e costruire un nuovo modello, una nuova Calabria, per quella firma che possiamo scegliere di non mettere, per quell’azione che decidiamo di non fare e per quel futuro libero e senza corruzione che una “minoranza” vuole costruire davvero.

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS