Una disciplina inclusiva dove diversamente abili e normodotati giocano insieme a pallacanestro
Dopo il botta e risposta tra l’assessore allo sport del Comune di Jesi, Samuele Animali e il coach del New Baskin Jesi Luca Allegrini (leggi qui), a parlare questa volta è il Presidente dell’associazione sportiva, il dott. Paolo Delfino.
“Buongiorno, sono Paolo Delfino, il Presidente dell’ASD New Baskin Jesi e mi vedo costretto a prendere la parola – scrive – a seguito di tutte le polemiche venutesi a creare nei giorni scorsi tra alcuni esponenti dell’amministrazione comunale di Jesi e l’associazione che rappresento, nata da appena un anno. Innanzitutto, desidero fortemente porre fine a questa diatriba, profondamente convinto che lo scontro non giovi a nessuno e che un sereno dialogo tra le parti sia l’unica via percorribile per arrivare al raggiungimento di un obbiettivo che può e deve essere comune. Ed è nostra ferma volontà non coinvolgere, in questo sterile alterco, i nostri “Angeli”, come noi chiamiamo i nostri ragazzi speciali, e le loro famiglie”.
“Tutto nasce – continua – dall’esigenza legittima della nostra squadra di reperire spazi idonei in orari oggettivamente poco elastici per prepararci adeguatamente all’imminente inizio del campionato di categoria: il baskin, disciplina inclusiva per eccellenza dove diversamente abili e normodotati giocano insieme a pallacanestro, è infatti uno sport agonistico a tutti gli effetti! La New Baskin Jesi è iscritta al C.I.P. “Comitato Italiano Paraolimpico” ed affiliata all’E.I.S.I. “Ente Italiano Sport Inclusivi” ed ha un istruttore/tecnico qualificato dai competenti organismi sportivi. Ritenevamo, e continuiamo a ritenere, che in una ipotetica scala di priorità tra i diversi sport indoor praticati in città, proprio la peculiarità dell’inclusione ci ponesse in pole position tra le numerose società da dover collocare negli impianti cittadini, ancor più dovendoci confrontare con un’amministrazione dichiaratamente sensibile a queste tematiche. E ad onor del vero, a fine luglio, siamo stati prontamente ricevuti dall’assessore ai Rapporti con il Mondo dell’Associazionismo Mammoli Conchita, che si è dimostrata squisitamente attenta alle nostre necessità; ma non siamo riusciti ad ottenere ciò che desideravamo, perché il regolamento comunale (se esiste, … questo sinceramente non lo sappiamo) o piuttosto una consolidata prassi, prevede che prima le palestre vengano
riassegnate alle stesse società che le avevano in uso l’anno precedente, e soltanto dopo si potranno
valutare le richieste di eventuali new entry. Ci hanno proposto delle soluzioni a noi non consone, sia per orari, sia per la tipologia di strutture, sia per l’obbligo di dover contrattare con altre società un cambio di orario. Questo è quanto”.
“Siamo pertanto stati obbligati a “delocalizzare” la location per gli allenamenti – conclude – trovando nella UISP quell’enorme sostegno e sensibilità che in breve tempo ci ha consentito di ottenere due spazi negli orari richiesti, nella meravigliosa palestra di Moie di Maiolati Spontini. Concludo con l’auspicio e l’esortazione agli amministratori di Jesi, perché pongano mano al citato regolamento di assegnazione delle palestre, strumento che qualora esistesse sarebbe stato logicamente ereditato dalle precedenti amministrazioni e non frutto del lavoro di quella attuale, cosa della quale siamo ben consapevoli; come siamo altrettanto convinti però, che l’inclusione rappresenti una priorità da tenere in considerazione fin da subito, nella predisposizione di strumenti di governo della città. Inclusivi cordiali saluti”.
