di Maikol Di Stefano
Un nuovo polo civico fa capolino alle comunali di Porto Sant’Elpidio. Alessandro Felicioni, Lorenzo Pezzola e Attilio Ripa aprono la coalizione, in attesa di appoggiare o presentare un proprio candidato sindaco.
“L’ormai perdurante ed anzi crescente situazione di difficoltà economica e sociale che caratterizza l’attuale momento storico, dopo tre anni che hanno sconvolto la normale esistenza di tutti, è riconducibile ad eventi macroeconomici, imprevisti ed imprevedibili. Tuttavia è inevitabile che la reazione a tale stato di difficoltà debba provenire dal basso, ossia dalla realtà comunale, anzi, dalle singole persone che vivono nello stesso contesto territoriale e danno vita ad una comunità”. Si presenta con queste parole la nuova coalizione, la quale al suo interno vede tre liste: Orizzonti possibili, PSE senza fili e città e futuro. Un trio a rappresentarlo che mostra l’eterogeneità del progetto. Felicioni, candidato sindaco nel 2018 con il Laboratorio Civico, salutato qualche settimana fa dopo la scelta della lista di aprire ad un percorso diverso che ha visto l’investitura ufficiale di Gianvittorio Battilà come candidato al ruolo di primo cittadino elpidiense. Insieme a lui c’è Lorenzo Pezzola che conferma la lista civica “Città e futuro” che all’ultima tornata si era inserita in appoggio a quello che era il candidato di Fratelli d’Italia; Giorgio Marcotulli. A chiudere Attilio Ripa, elpidiense doc, uditore e consigliere esterno della politica elpidiense da sempre e che questa volta ha scelto di scendere in prima persona.
“Questo progetto nasce quindi dall’idea di chiamare a raccolta, di spronare i cittadini che vogliono prender parte all’amministrazione del paese, essendone proprietari, pro quota, ed avendone le competenze e l’interesse. Vogliamo far avvicinare tutti quelli che vedono scivolare verso il basso PSE ma che, fino ad oggi, non hanno mai voluto attivarsi concretamente; non l’hanno fatto perché non hanno, evidentemente, trovato stimoli sufficienti a far prevalere quell’orgoglio e quella determinazione, troppo spesso vinti dallo scoramento di fronte all’immobilismo e alla apparente ineluttabilità della situazione. – spiegano i tre – Essere civici significa non avere lacci e laccioli, né interessi “diretti”, tantomeno subire interessate influenze di chi gli ideali li ha abbandonati da tempo. Questo progetto chiama a raccolta i cittadini che vogliono prendere parte all’amministrazione del paese e condividere un programma tracciato nelle linee principali ma da sviluppare insieme, con diverso metodo e visione. Chiamando chi vuole indirizzare gli atti amministrativi verso le concrete esigenze della comunità e il suo benessere e non in base a spinte e logiche di chi quaggiù o non ci ha mai messo piede o, peggio, non ha mai agito per l’interesse di tutti cittadini, anteponendo il proprio”.
Ed è proprio la parola “progetto” ad essere scandita a più riprese sia da Ripa che Pezzola e Felicioni. Non si parla di candidati, non esiste il nome di un “papabile sindaco”, ma c’è un’idea di progetto. No alle campagne d’ascolto classiche nei quartieri, ma sì agli incontri tematici per le categorie. No ad un programma specchietto per la campagna elettorale, sì ad un canovaccio con dei macro punti definiti “imprescindibili” dai tre. Risolvere la questione Fim ad esempio. Sì, ma come? “Riaprendo i discorsi con la proprietà per definire i lavori di bonifica e poi tornare sulla trasformazione urbana del lotto”. Poi c’è la questione dell’area ex Ligmar ormai stagnante, ma anche la creazione di un collegamento al mare direttamente dal casello autostradale e rimettere mani al discorso del cimitero comunale. Tematiche da presentare ai cittadini, ma anche da portare con forza sui tavoli di eventuali alleati. “Non dobbiamo vincere per forza”. E’ uno dei mantra che Pezzola prova a ripetere con cadenza costante. “Siamo parte di una comunità, anzi di un normale condominio che possiamo e sappiamo benissimo gestire da soli, non abbiamo bisogno di tutori, né di esterni deleganti.
Insieme, così magari vediamo chi è civico veramente. Chi ascolta e attua la Vostra voce, chi percepirà e tradurrà concretamente le vostre legittime istanze di cittadini, ovvero “condomini” il cui voto deve esser determinante. Perché, alla fine, se si parla di civismo, gli unici ad avere voce siamo noi tutti, cittadini di Porto Sant’Elpidio, ormai stanchi di vedere il paese non solo pessimamente gestito, in via “ordinaria”, ma addirittura saccheggiato e spolpato da qualsiasi estraneo che si trovi a passare da queste parti”.
E allora qualche calcola però fuori dalle parole dette, ma cercando tra le righe bisogna pur farlo. Felicioni parla di civismo con il ghigno di chi vorrebbe andare a fare “tana libera tutti” all’interno del Laboratorio Civico, che visti gli accordi di civico sembra avere solo la provenienza del candidato. Battilà è e resta nome più che serio e spendibile all’interno di un contesto totalmente politico. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia giocano una partita a pare, dove rientra l’andamento nazionale e nel quale il Laboratorio dev’essere bravo a fare da mediatore. E questo sicuramente cambia i connotati della lista e del gruppo, lo dice neanche troppo velatamente proprio l’ex leader Felicioni. “Noi vorremmo essere la molla che fa scattare qualcosa in tutti i cittadini che hanno voglia, capacità e possibilità di mettersi in gioco nel mondo dell’amministrazione e per loro le nostre aperte sono ovviamente aperte. Ci sembra sia venuto il momento di ridare una classe dirigente nuova, fresca e componente. – puntualizza l’ex consigliere che poi chiamato in causa, risponde proprio sulla sua vecchia casa – Il Laboratorio Civico ha fatto un lavoro molto differente da quello che stiamo facendo ora. Fin dalla mia uscita, ma anche prima, c’è stata una linea guida che li ha portati dove sono collocati ora. Aldilà delle vicende personali, io faccio fatica a capire come possano rimanere legati all’idea iniziale”.
Ora un grande ed immenso polo civico che riprenda dentro anche lo stesso “Laboratorio”, sembra rientrare nel mondo della fantapolitica. Allora quale futuro? Chiaro per il nuovo trio la risposta è “Il progetto”, ma per chi deve andare a contare i voti un nome ed un’espressione pratica della progettualità ci deve essere. Chiusura all’attuale amministrazione comunale, criticata e affrontata cinque anni fa sia da Felicioni (Come candidato sindaco) sia da Pezzola (Come lista di appoggio a Marcotulli), ma forse una porticina aperta per qualcuno che voglia uscire dalla stessa maggioranza per cavalcare l’onda civica ci potrebbe essere. Sulla carta poi restano due possibilità concrete: andare da soli, creando uno zoccolo duro con nomi spendibili per la città o capire che strada prenderà alla fine magari la stessa Fratelli d’Italia che ad oggi ha un candidato sindaco ufficioso, ma mai reso ufficiale che è Andrea Balestrieri.