Le parole del sindaco di Maltignano, Armando Falcioni
La comunità di Maltignano è in lutto per la perdita di Giacinto Travaglini, 67enne, farmacista locale che è deceduto nella giornata di ieri. L’uomo è stato anche revisore nel consiglio di Federfarma Ascoli. Tra i ricordi e i pensieri più toccanti che si susseguono, il più emozionante è stato senza dubbio quello del sindaco di Maltignano, Armando Falcioni. “Oggi la nostra comunità é stata colpita da un lutto tra quelli che ti portano a dire che niente sarà come prima. Nel mio ruolo da Sindaco dovrei comunicare un necrologio istituzionale, freddo e retorico, per lavarmi la coscienza ma non é, purtroppo o per fortuna, nelle mie corde soprattutto perché con Giacinto scambiavo le figurine del Varese da piccolo, era uno dei pochi che mi chiamava con il mio nomignolo, i nostri padri erano coetanei e condividevano il giovanile cameratismo, per l’affetto che io avevo per la sig.ra Tita e lui che lo aveva per mia madre. Per questo non ci ha lasciato il farmacista di Maltignano, il Dott. Giacinto Travaglini, ma il nostro Giacinto perché in un piccolo paese la confidenza, e l’affetto, prescindono dal ruolo professionale e dal camice bianco”.
“Perché quando si parla di farmacia rurale, o di paese se preferite, essa non é più un appiglio sanitario ma ha quel senso di salottino dove tutti si incontrano, seppur con la prescrizione medica in mano, si salutano e scambiano battute – continua il primo cittadino – E come non considerare la farmacia di Giacinto il salotto buono di paese se da gran cerimoniere c’era proprio lui, quella bontà fatta persona, quella risata sonora e profonda, quel ragionare disincantato ma nel contempo ingenuo, lui che non conosceva malizia, quella ammirevole modestia, lui che aveva conseguito due lauree. Giacinto ci ha fatto apprezzare proprio il senso familiare di un servizio sanitario, dove trovavi di tutto, dove una ricetta era scopo per una battuta, un conforto, l’ultima notizia del paese da aggiornare, l’affettuoso saluto per i tuoi. Gli abbiamo voluto bene non per le Tachipirina dei nostri mal di testa ma perché ha saputo incarnare l’uomo buono di paese, a tratti tenero nella sua solitudine tra i tavoli dell’Arco, nel suo studiato tragitto bar, pizzeria, farmacia, una sorta di personalissimo senso unico alternato che ha caratterizzato la sua troppo breve esistenza. Ci mancherà quel suo incedere con le mani dietro la schiena in via XXI Aprile, la sua giubba di pelle nera, stretta fino a sfinirlo, quel camice bianco indossato allegramente ed in fretta dove i bottoni erano superflui e soprattutto quel suo fare da professionista serio ma nel contempo allegro compagno di paese. Ogni morte é un tassello in meno in questo puzzle che é il variegato mondo di Maltignano ma ci sono quelle che più di altre ne fanno perdere il disegno perfetto. È senza Giacinto quella farmacia rurale, stretta, costipata, così familiare non sarà più la stessa, così come il nostro quotidiano non sarà quello di una volta, che certe volte rinneghiamo ma che terribilmente rimpiangiamo”.
