Muore a 55 anni, donati gli organi: “Riaccesa la speranza per altre vite”

Il prelievo all’ospedale San Salvatore di Pesaro

Quattro organi donati da una paziente deceduta. Il prelievo, di fegato, cuore e due reni, è stato fatto all’ospedale San Salvatore di Pesaro, la settimana scorsa. La donatrice è stata una donna di 55 anni, residente nella provincia di Pesaro e Urbino, ricoverata nel reparto di Rianimazione. Il prelievo ha richiesto un’attività lunga iniziata alle 8 del 29 luglio e terminata la mattina del 30 luglio. Il cuore donato è andato all’Azienda Sanitaria Universitaria di Udine, il fegato e un rene all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova e l’altro rene all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona. “Vogliamo esprimere cordoglio alla famiglia – dice Alberto Carelli, direttore generale dell’Ast di Pesaro -. Ancora una volta la generosità dimostrata in un momento così doloroso dalla persona deceduta e dai suoi congiunti e l’impegno dei sanitari hanno reso possibile riaccendere la speranza per altre vite“.

Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto, sono state condotte dal collegio medico composto da medici della Rianimazione, della Neurologia e della direzione ospedaliera, in collaborazione con il personale infermieristico della Rianimazione, del Blocco Operatorio e con i tecnici di elettroencefalografia.
“Tutto il personale coinvolto – spiega Francesco Mazzanti, coordinatore locale per l’attività di prelievo e donazione organi e tessuti – ha permesso la piena riuscita della procedura. I prelievi di organi e tessuti sono avvenuti grazie alla perfetta organizzazione del personale infermieristico di sala operatoria dell’ospedale che ha collaborato con le equipe chirurgiche degli ospedali di Udine, Padova e Ancona nelle attività necessarie che hanno comportato l’impiego di tecniche all’avanguardia per il mantenimento delle condizioni di idoneità degli organi prelevati al successivo trapianto”.
L‘assessore regionale alla Sanità e vice presidente della giunta Filippo Saltamartini parla di “realtà che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale” e sottolinea “la grande generosità delle famiglie dei donatori che permette di salvare vite”.

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