Il sindaco di Monte Urano sta pensando di proclamare il lutto cittadino
Giovedì 17 febbraio l’ultimo saluto a Giuseppe Lenoci, il ragazzo di 17 anni di Monte Urano morto ieri (14 febbraio) in un tragico incidente stradale avvenuto mentre era impegnato in un apprendistato nell’ambito di un corso professionale di termoidraulica. La notizia è stata un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto l’intera comunità in provincia di Fermo. “Giuseppe era un ragazzo speciale. Amava alla follia il calcio” – ci racconta Roberto Bagalini, il mister del Monturano Campiglione della formazione Allievi (leggi).
Il sindaco di Monte Urano sta pensando di proclamare il lutto cittadino per far sentire alla famiglia di Giuseppe, ancora più forte, la vicinanza dell’intera comunità. Domani (16 febbraio) sarà allestita la camera ardente e l’ultimo saluto ci sarà giovedì 17 febbraio alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, in Piazza della Libertà.
“Siamo in lutto, disperati. Il direttore non c’è in questo momento, non rilasciamo altre dichiarazioni“. Sono le parole all’ingresso, di un’addetta del centro di Formazione Artigianelli di Fermo, l’Istituto frequentato da Giuseppe. “E’ una disgrazia che ci colpisce profondamente, come comunità e come scuola. – aveva scritto ieri in una nota il direttore dell’Artigianelli, padre Sante Pessot – Abbiamo perso, in questo tragico incidente stradale un ‘figlio’ anche noi, mentre si stava preparando a svolgere un’attività formativa di stage”.
L’incidente mortale ha riaperto le polemiche sull’alternanza scuola lavoro, oggetto della mobilitazione studentesca delle ultime settimane seguita alla morte di Lorenzo Parelli, 18 anni, colpito da una trave d’acciaio in una fabbrica a Lanuzacco dove stava svolgendo uno stage. “Tutta la mia vicinanza da padre ma non era alternanza scuola lavoro: Giuseppe stava facendo un percorso di formazione professionale triennale, la rivisitazione va fatta ma vanno coinvolte le Regioni. Un conto è l’alternanza scuola lavoro e un conto è la formazione professionale: dobbiamo rivedere il sistema per una educazione fuori dalle scuole e dai Centri di formazione professionale“. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Mattino Cinque sul caso di Giuseppe Lenoci.
“Ci deve essere un percorso formativo ed uno educativo con esperienze fuori dalla scuola ma non può essere un surrogato del lavoro, deve prevalere il rapporto educativo”.
