Poco chiari alcuni aspetti in merito al decesso della donna
Due morsi alla schiena inferti dal ragno violino sono risultati fatali per Cristina Calzoni, di Gabicce Mare, morta alcuni mesi dopo a soli 46 anni sotto gli occhi del proprio compagno accasciandosi a terra. Inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dei sanitari del 118.
Visti i contorni della vicenda, sono state allertate anche le forza dell’ordine per far maggiormente luce sulle reali motivazioni del decesso. La morte è arrivata per cause naturali, ma non è da escludere che possa esser stata provocata anche da un sovradosaggio di farmaci assunto dalla donna proprio per lenire il dolore dovuto al veleno inferto dal ragno violino.
Tutto è iniziato nel mese di settembre quando Cristina, come faceva di consuetudine, era andata a dar da mangiare alcuni gatti randagi in un gattile sul San Bartolo. Qui una prima volta è stata morsa ma solo un po’ di prurito e rossore sulla pelle. Si arriva a novembre, altro giorno e altro morso con stesse cure. Questa volta però oltre al rossore cutaneo, Cristina ha iniziato ad avvertire anche dolori. Qui la necessità di rivolgersi a medici e specialisti. Le è stata prescritta una cura di antidolorifici maggiore, ritenuta dai medici tollerabile, probabilmente non per lei. Sul corpo della donna non è stata disposta l’autopsia.
