SERIE D – Il portiere della compagine picena ha ipnotizzato l’ennesimo giocatore avversario: è il quarto penalty neutralizzato nella stagione
di Sara Santacchi
Quarto rigore parato e la verve di chi non solo crede alla scalata per la salvezza, ma vuole esserne protagonista. Riccardo Marani, il portiere classe 1995 saracinesca del Monticelli si è esaltato nella gara con la Vis Pesaro parando tutto il possibile, e anche di più, proteggendo la sua porta anche dal rigore di Olcese, prontamente respinto a pochi minuti dalla fine, assicurando in questo modo la vittoria ai suoi. Il giovane portiere a dire il vero il vizio di parare i rigori ce l’ha sempre avuto, non solo quest’anno ne ha parati quattro, ma nella stagione 2012-2013 fece quasi lo stesso quando indossava la maglia della Maceratese, parandone 3 in stagione e tre su tre al Torneo di Viareggio. Originario di Sarnano, dallo scorso anno Marani gioca nel Monticelli: “Dopo aver un po’ faticato a trovare squadra perché dall’anno scorso non ero più under e questa regola preclude la possibilità e molti, soprattutto in questo ruolo, ho deciso di accettare la chiamata del Monticelli e non mi sono mai pentito di questa scelta” ammette Marani. “Sento sempre la responsabilità di dimostrare e lottare per confermare le mie capacità. Ci vogliono cuore e anima per crescere e aiutare a crescere il gruppo”.
Eppure il suo inizio calcistico non era stato tra i pali: “Ho iniziato da centrocampista nel settore giovanile della Maceratese, poi a 13 anni Luca Gentili nelle giovanili di Macerata mi disse di andare in porta perchè aveva visto in me le caratteristiche giuste per un portiere, anche perché nell’allenamento preferivo sempre stare in porta piuttosto che tirare”. Da qui l’amore per i guantoni e il fango tra i pali. Cosa hai pensato ieri, a tempo quasi scaduto quando ti sei trovato da solo di fronte all’avversario pronto a battere il penalty? “Il mio unico pensiero era che dovevo parare quel rigore per la squadra meritava il successo, avevamo fatto una bella prestazione. Potrebbe essere definito uno di quei momenti che il mister Stallone definisce fondamentali per giocarcela, ma già settimane fa era scattata la scintilla. Paradossalmente, anzi, la scintilla vera è scattata dopo il 4-0 subìto col Recanati perché nessuno si aspettava di perdere così e ci siamo guardati negli occhi, responsabilizzandoci. Quelli guadagnati nelle ultime settimane sono punti che ti danno consapevolezza della salvezza. Io cerco ogni giorno di incoraggiare il gruppo e se c’è qualcosa che posso fare sono sempre pronto a farlo. Ora focalizziamoci sulla gara con la Jesina perché sarà un vero scontro salvezza come da qui alla fine”. Il rigore parato che non dimenticherai mai? “Sicuramente quando ero a Taranto nella stagione 2013-2014, alla prima di Campionato parai un rigore al 90′ con lo stadio strapieno: un’emozione unica”.