Montemonaco e i suoi budelletti tornati dal passato come piatto De.co

L’avo della gricia come veicolo di Turismo e Sviluppo commerciale

Un nuovo progetto prende forma definitivamente, a Montemonaco una tradizionale pasta del passato chiamata Budelletti del borgo citato, per via della loro forma, diventa un piatto De.co per il territorio, con un importante studio promosso da una squadra tecnica di agronomi ed esperti di enogastronomia di altissimo livello, promossa e seguita dal comune di Montemonaco con il sostegno e la professionalità dei Professori Luca Giacomozzi e Roberto Ferretti che studiano ogni passaggio e ricerca dal 2020.

Le DE.CO sono certificazioni e il loro fine è la promozione del territorio e il turismo che si innesca grazie alla valorizzazione della storia dell’enogastronomia ma anche soprattutto per creare conoscenza dei luoghi e ridare una spinta economica e sviluppo delle aree colpite dal terremoto attraverso il turismo.

Le denominazioni comunali (DE.CO) veicolano in percentuale nel piceno un buon mercato del turismo grazie alla promozione della qualità agro alimentare presente nelle nostre realtà, facendosi forza di ciò il team tutto di Montemonaco con una guest star d’eccezione: lo chef stellato Enrico Mazzaroni del ristorante il tiglio in presenza del Presidente della camera di commercio marche Gino Sabatini e il sindaco Francesca Grilli hanno presentato ufficialmente questo tipo di pasta a tutta la popolazione che può definirsi come l’antenato della Gricia.
La ricetta nasce dallo stesso principio del risparmio e rappresenta il concetto che le cose più buone vengono sempre dalla povertà e il concetto del risparmio della cultura contadina e dalla semplicità che oggi più che mai bisogna riprendere come vero stile di vita. Una piccola porzione per fare il pane che avanza veniva accantonata e assottigliata a 3-4 millimetri poi tagliata a strisce 10 cm, a sua volta ritagliate nel verso contrario a striscioline ancora più sottili, tanto da sembrare della stessa forma delle viscere degli animali da qui il nome, per poi essere ripassata nel guanciale e con aggiunta di pecorino per insaporire. Aspettando una nuova sagra e una festa inaugurale che istituzionalizzerà per la prossima estate il piatto con la città alle porte dei monti sibillini di Montemonaco.

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Author: redazione

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