Montappone, cinque cose da sapere sui cappelli

Alcune curiosità sul prodotto e il legame con le Marche

“Nelle Marche, tanto di Cappello”. E’ Montappone, in provincia di Fermo, il paese per eccellenza del cappello nelle Marche. Sono qui che si trovano le origini di quest’attività svolta dai contadini e che nasce dall’arte di intrecciare il lungo stelo di un grano antico come la jervicella coltivata nelle terre fermane. La particolarità è che doveva essere bagnato in maniera tale da non risultare troppo fragile per non spezzarsi durante la fase di lavorazione.

Il borgo di Montappone ha ottenuto nel tempo l’appellativo “distretto di cappelli”, il più importante d’Europa dove, in passato, erano attivi innumerevoli artigiani.

Le radice dell’arte del cappello nasce nel Quattrocento, quando nel territorio fermano si inizia a coltivare il grano e nonostante il caldo per lavorare la terra, i contadini avevano pensato di realizzare con il grano un copricapo da lavoro da indossare durante l’attività nei campi. E’ così nasce l’idea di intrecciare i gambi del grano e dare vita al cappello. Il grande boom arriva negli anni 50 quando si è iniziato a commercializzare il prodotto in tutto il panorama nazionale e anche all’estero.

Per conoscere la vera storia del cappello di Montappone c’è il Museo del Cappello dove, grazie al supporto di proiezioni, fotografie, pannelli e macchinari d’epoca, sono illustrate tutte le fasi della lavorazione della paglia, partendo dalla raccolta fino ad arrivare all’intrecciatura e alla cucitura. Uno dei grandi fan di questo prodotto, Federico Fellini e nel museo i si può ammirare uno dei suoi modelli.

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