PAGELLE FERMANA – Gianvito fa tutto, provoca l’espulsione e regala l’assist, le dichiarazioni del tecnico hanno un senso a seconda del momento. Se esplodono i giovani del vivaio…
Borghetto 6: Nicastro, che lo aveva trafitto nella sua ultima partita giocata, gli manda un messaggio talmente inutile – tiro centrale senza pretese…- che Borghetto non lo visualizza nemmeno. Bloccato e archiviato, bella uscita in presa, un rinvio svirgolato più alto che lungo, qualche patema alla fine per dei palloni che ballano nella sua area. Andassero tutti i weekend così, che bello sarebbe: poco fatturato ma guadagno in salute.
Spedalieri 7: braccetto destro della difesa a tre, lui che ha il fisico da centrale a quattro. Nonostante le sue leve, accetta di sfilare in fascia sfidando in uno contro uno avversari brevilinei. Si fa puntare, apre l’alettone e li sbatte sulla vetrata della Duomo. Con tanto d’esultanza. Prestazione super, non sbaglia nulla e l’ammonizione è inventata. Meno male che è rimasto.
Padella 6.5: sul giallo a Spedalieri, s’avvicina come un anziano incuriosito al cantiere e il cartellino se lo becca incredibilmente pure lui. La faccia sbigottita di Padellone vale il prezzo del biglietto. Al dei Marmi non aveva convinto, stavolta sale di tono e avvia l’azione del gol anticipando ai limiti della sua area e cavalcando sino all’altra porta. Ma chi sei Lucio dell’Inter?
Calderoni 6: Bruniera ne apprezza l’impatto fisico e di personalità, d’altronde come Padella, Laverone ed altri ha un miliardo di partite in B e qualcuna pure in Serie A… Non sempre lucidissimo, come quando Fontana gli porge un pallone e gigioneggia perdendolo. Ogni volta che lo toccano stramazza al suolo, mood per farsi fischiare sempre punizione a favore. Bello così.
Laverone 6.5: giocatore completo che ha background importante, ordine tattico e cross. La fascia è già sua dopo una settimana…
Eleuteri (24’st) 6: non facile accettare che nel tuo ruolo ti prendono Laverone, 260 presenze in B. Per ora si deve accontentare di spezzoni, scivolate sotto la tribuna per infiammare il tifo e un quasi gol su contropiede al 90′ dopo una ripartenza delle sue.
Giandonato 7: solito calcio magico su punizione – traversa con la complicità del portiere -, allenatore in campo – quanti confronti con Bruniera -, “consigliere” del quarto uomo, zero cartellini e mente sempre lucida. Apre, imbecca, filtra, gestisce il tempo, chiama il supporto della laterale, si siede per crampi e poi ci ripensa: “Mister, tutto ok. Io la faccio tutta…”.
Fontana 6.5: era salito sul palco di piazzale Azzolino quando in pochi sapevano chi fosse. Presentato al pubblico e tesserato solo dopo. Il Duemila italo-venezuelano – due gettoni con Eziolino Capuano al Taranto – diventa una risorsa nel momento del bisogno al fianco di Giandonato. Si divide i compiti nella mediana a due, non trema nemmeno un po’, dà senso tattico ed equilibrio.
Vessella (45’st) sv
Pistolesi 6: è un 2005, è la normalità che qualcosa sbagli. Questione d’esperienza, come quando perde il pallone invece di spazzarlo, stende l’avversario e si prende il giallo. Poi però è ordinato sino alla fine. Belle premesse.
Misuraca 7.5: semplicemente devastante. Trequartista con gli occhi anche sulla nuca, tocchi raffinati nonostante al Recchioni non ci sia erba. E dopo l’espulsione è tutto più facile, si aprono spazi e sa quali zone di campo calpestare. Fa tutto lui, fa cacciare Guidi, infila Montini dentro la porta con un assist prelibato. 9 giocatori su 10 avrebbero tirato sparandola addosso al portiere.
Montini 6.5: il gol mancava dall’ottobre scorso. Poi s’era inceppato. Sei allenamenti per entrare nei meccanismi, una partita per gonfiare la rete. Non è comunque il sigillo personale che fa il voto. Dà peso all’attacco, libera gli altri.
Semprini (24’st) 6: a Taranto era un fuori rosa e le partitelle d’allenamento le aveva viste giocare agli altri. Dunque ritrovarlo pimpante per venti minuti – più d’una conclusione in porta, strappando anche da lontano – è in assoluto un buon biglietto da visita.
Curatolo 6.5: per lui parlano gli applausi del Recchioni alla sostituzione. Toccato duro da Espeche sulla caviglia interna, l’ex Primavera dell’Inter deve chiedere un cambio forzato. Dispiacere enorme, perchè era vivo, presente, sgusciante, pungente. La speranza è che non sia nulla di grave, una grandissima mezzora.
Grassi (39’pt) 6.5: 2004 di Recanati, di proprietà come Pistolesi. Se sbocciano questi due calciatori la Fermana è a cavallo. Ma Bruniera, che li aveva allenati in Under 17, predica giustamente calma. Intanto i baby fanno appieno la loro parte. Grassi sfiora il gol – che miracolo Espeche sulla linea, ma doveva essere più cattivo -, ogni tanto si incarta da solo però non teme nessuno e si butta in partita con personalità ed intraprendenza. Non è un caso che entri nell’azione del gol ricevendo da Padella e dialogando con Misuraca.
Bruniera (all) 7: le dichiarazioni troppo bonarie post Carrara, è evidente, erano strategiche. Non voleva deprimere. E infatti stavolta, dopo una vittoria, fa il pompiere perchè non può esaltare. “Siamo stati facilitati dalla loro espulsione”, è la prima cosa che ha detto. Solo dopo ha dato un 10 a tutti i suoi per impegno e abnegazione. “Nonostante tutto” la Fermana c’è. (rileggi la cronaca della vittoria con il Pontedera)
