PRIMA CATEGORIA – Una stagione da grandi protagonisti
È giunta ai titoli di coda, in finale playoff del girone C di Prima Categoria contro la Vigor Montecosaro la splendida stagione del San Claudio, che da neopromossa ai blocchi di partenza di inizio stagione, si è rivelata la vera e propria rivelazione del campionato. A tracciare un bilancio complessivo della stagione disputata c’è uno dei principali artefici di questo cammino, ossia l’allenatore Daniele Cotica: “La stagione è stata ottima perché a inizio anno tutti ci mettevano tra le squadre in lotta per salvarsi. Abbiamo mantenuto l’ossatura dell’anno prima. Non abbiamo cambiato quasi niente. Abbiamo perso Bartolucci, Contigiani e Atragene e sono arrivati due ragazzi uno è andato via a Novembre e poi è arrivato Cognigni. All’inizio siamo partiti in sordina e nelle prime partite abbiamo sofferto prendendo dei goal banali, poi ho cambiato modulo passando dal 4-3-3 al 3-5-2 e siamo cresciuti. Sabato abbiamo preso goal su angolo, ma nelle ultime nove partite abbiamo preso due goal solo su calcio di rigore. Appena ho cambiato modulo siamo stati sempre in alto e siamo migliorati e alla fine ci ha portato a questo punto. Abbiamo vinto la semifinale playoff per quattro a zero e allo stesso tempo abbiamo perso due giocatori importanti per noi, come Tartabini che secondo me è uno dei migliori esterni della categoria e Compagnucci. Nonostante ciò abbiamo fatto di necessità virtù, ma abbiamo fatto benissimo. Devo dire che ho trovato anche terreno fertile due anni fa, quando sono arrivato qua e questi ragazzi sono cresciuti tantissimo”. Un gruppo storico e unito, una società seria e un ambiente tranquillo e familiare sono i segreti dietro il modello San Claudio: “È tanto che alleno, ma un gruppo come questo è qualcosa di straordinario. È un gruppo di amici, perché dodici-tredici sono di San Claudio e sono cresciuti insieme. Poi si sono aggiunti altri sei-sette ragazzi da fuori che si sono integrati benissimo. Quindi, oltre a essere un gruppo che gioca insieme, sono anche amici fuori dal campo che escono insieme e vanno a cena insieme dopo l’allenamento. I dirigenti raccontavano che prima c’erano venti-trenta persone e quindi è stato incredibile vedere tutta quella gente di San Claudio. Ricostruire due anni fa, dopo una retrocessione in Seconda Categoria, quando sono arrivato per me è stato entusiasmante. Qui c’è una società seria e composta da brave persone. È una piccolissima realtà e quindi un motivo di grande orgoglio sia per me che per i ragazzi aver portato tutta questa gente di San Claudio allo stadio“. Infine un occhio al futuro e alla prossima stagione: “Prima di tutto mi siedo e parleremo con la società e discuteremo sul da farsi. Per me il calcio è passione e amicizia che creo con i dirigenti e con il gruppo a inizio anno. Aspetterò quello che la società vuole fare e i giocatori che rimarranno e hanno a disposizione. Non nascondo che qualcuno mi ha chiamato, ma come ho detto a loro, prima parlo con il San Claudio e poi se c’è tempo parlo con loro. Per me il rispetto è fondamentale e in ventiquattro anni che alleno e mi diverto a fare ciò ho sempre fatto così”.