A 45 anni il bomber ha ottenuto il patentino da allenatore ma continua a fare l’attaccante. Dal Csi Recanati passa agli Amatori Porto Potenza
Non conosce ancora la parola ritiro Giuseppe Bugiolacchi che, arrivato all’età di quarantacinque anni, ha deciso di continuare ancora a giocare sposando il progetto degli Amatori Porto Potenza in Terza Categoria. Ma quali sono i segreti che gli consentono ancora, anche fisicamente, di dare il suo contributo in campo? A svelarli è lo stesso attaccante classe 1979: “La prima settimana di Maggio, dopo che abbiamo terminato il campionato con il Csi Recanati, ho partecipato al corso per conseguire il patentino Uefa D necessario per allenare dall’Eccellenza in giù. A questo corso ho incontrato diversi miei coetanei, tra cui Giuseppe Di Gioia, che come me condividono la stessa passione smisurata per il calcio. I segreti sono tanti sacrifici e una famiglia che ti dà tranquillità e ti lascia i giusti spazi per riposare e allenarti. Devo ringraziare anche il preparatore atletico Jonatan Magnaterra che grazie ai suoi programmi mi tiene sempre in forma. Diciamo che non smetto mai di allenarmi durante l’anno, così da tenermi in forma. Per ora non so cosa significa smettere. Vado avanti e poi vedremo“.
Dopo aver vestito lo scorso anno in Seconda Categoria la casacca gialloverde del Csi Recanati, quest’estate Bugiolacchi ha deciso di sposare l’ambizioso progetto degli Amatori Porto Potenza, scendendo così per la prima volta nella sua carriera in Terza Categoria: ” Innanzitutto ci tengo a dire che con il Csi siamo rimasti in ottimi rapporti. Siamo sempre rimasti in contatto perché la volontà sia mia che della società era quella di proseguire insieme. Poi non si è riuscito a trovare un accordo e ci siamo lasciati senza problemi. È arrivata questa chiamata degli Amatori Porto Potenza, dove già l’anno scorso giocava mio fratello Carlo. Mi hanno colpito la passione del presidente Mataloni, degli altri dirigenti e del mister. Di Terza vedo solo la categoria perché come organizzazione secondo me è di categorie superiori. Alla mia età non ho guardato la categoria. Cercavo un posto dove mi sentivo apprezzato e considerato e dove posso aiutare i giovani come qui a Porto Potenza. Sono ragazzi bravi e spero di potergli dare una mano a livello umano e di portare la mia esperienza alla squadra per raggiungere obiettivi importanti”. Un tema, quello dei giovani, molto importante e spesso oggetto di dibattito.
“Per me la regola degli under va rivista perché sia in Eccellenza che in Serie D i fuoriquota hanno la stessa età. È fondamentale che i ragazzi abbiano alle spalle un settore giovanile con degli allenatori che gli stanno dietro e gli insegnano cosa significa sacrifarsi e lottare per un obiettivo. Dobbiamo lavorare sui settori giovanili per far sì che i ragazzi poi emergono in prima squadra. Faccio un esempio lampante. In Serie D, che quest’anno è un campionato affascinante dove ci sono nove marchigiane, bisogna vedere quanti ragazzi che giocano provengono dal vivaio. È un dato che deve fare riflettere. Se dobbiamo fare giocare i giovani li dobbiamo prendere dall’hinterland o dal vivaio e non da tutta Italia o dall’estero perché è inutile. I ragazzi vanno fatti giocare e bisogna dargli anche fiducia, anche se anche loro devono fare di più come spirito di sacrificio. Alla mia età si giocava solo a calcio, mentre i giovani adesso hanno più svaghi”.
Uno sguardo poi alle preparazione in vista dell’inizio del campionato, in attesa di conoscere calendario e girone in cui gli adriatici verranno inseriti: “Abbiamo iniziato da tredici giorni la preparazione allenandoci tutti i giorni eccetto il Sabato e la Domenica. Mi piace molto come lavora il mister e il preparatore atletico. Abbiamo fatto soprattutto lavoro atletico. Il campionato lo conosco poco, anche se l’anno scorso la squadra è stata inserita nel girone di Ancona. Noi siamo in una posizione geograficamente intermedia e quindi vedremo dove verremo collocati. Credo che faremo la Coppa, mentre per quanto riguarda le amichevoli ne abbiamo fatta una Martedì sera con il Real Porto. Piano piano sto conoscendo tutti i ragazzi. La maggior parte dei ragazzi sono di Porto Potenza. Sono un gruppo davvero affiatato e mi hanno fatto una buonissima impressione. Dobbiamo trovare la migliore condizione fisica e l’amalgama di squadra, ma siamo sulla strada giusta”. In chiusura: ” Come ho detto alla società, mi devono trattare uguale agli altri e non guardare il mio curriculum. Se qualcuno sta meglio di me è giusto che giochi. Il primo obiettivo è farsi trovare sempre pronti per giocare e aiutare la squadra a raggiungere degli obiettivi importanti. Poi il secondo è segnare perché comunque è il mio lavoro. Mi è rimasta la Terza Categoria dove mettere il timbro perché dalla C2 in giù ho segnato in tutte le categorie e quindi sarebbe la chiusura di un cerchio”.