Lunga scia di odio è scorsa nelle ultime ore sui social dopo l’apertura della nuova sede del Centro culturale islamico Al Huda. Preso di mira il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo.
“La Comunità Islamica ha inaugurato la nuova sede del centro culturale – ha affermato il primo cittadino – una giornata di festa, con tante persone, non solo fedeli, che hanno accolto quella giornata con gioia. Nonostante questo, qualcuno ha rovesciato tutta la propria cattiveria e frustrazione sotto forma di commenti indecorosi, scritti, pubblicati e lasciati pubblicare, nei quali si intima a chi amministra la città che “Sì, però dovrà fare i conti col piombo”. Dopo la notizia dell’apertura del nuovo centro islamico in uno spazio più ampio sono emersi commenti d’odio diretti verso l’amministrazione comunale.
Alcuni utenti hanno scritto parole offensive e minacce accusando il sindaco di aver favorito l’apertura del centro culturale. Per il sindaco la situazione è andata “oltre” i limiti, poiché le reazioni sui social non si sono limitate a critiche, ma sono diventate molto più aggressive e minacciose.
“Sono arrivate minacce gratuite, violente e inaccettabili – ha detto il sindaco – darò fondo ad ogni azione per cercare di tracciare un argine alla deriva materiale e verbale alla quale non intendo né adeguarmi, né tantomeno arrendermi. Jesi è una città intelligente, dal “graffio elegante” quando occorre. Una cosa però è il dibattito, anche quello acceso, altro le minacce e la violenza”. Ora il sindaco vuole vederci chiaro e ha deciso di denunciare i post d’odio ricevuti tramite social indirizzati all’amministrazione comunale.
