“Mi urlava che voleva uccidermi”: anni di paura per una 41enne, l’ex finisce a processo

Gomme bucate, acido nel serbatoio e insulti sotto casa. Sentenza a dicembre

Anni di minacce, violenze fisiche e psicologiche, inseguimenti sotto casa e atti di sabotaggio. Una donna di 41 anni, di origine straniera, ha raccontato in aula l’incubo vissuto tra il 2019 e il 2023 per mano dell’ex compagno, un 51enne pugliese residente nell’Anconetano, oggi imputato per stalking davanti al tribunale di Ancona.

I due si erano conosciuti durante la pandemia sui social, un corteggiamento iniziato a distanza e proseguito con una breve convivenza. Ma presto la relazione si sarebbe trasformata in un calvario. Secondo l’accusa, l’uomo – muratore – avrebbe manifestato comportamenti violenti già durante la vita insieme, per poi perseguitarla anche dopo la rottura.

Tra gli episodi contestati, una brutale aggressione avvenuta a Capodanno 2022, durante un viaggio in Puglia: dopo un litigio in auto, l’avrebbe scaraventata in un campo, colpita al volto e afferrata per il collo, strappandole la collanina che indossava. A interrompere l’aggressione fu un automobilista di passaggio. Qualche mese più tardi, mentre i due erano in casa a preparare un dolce, l’uomo l’avrebbe nuovamente spinta a terra.

I fatti sono stati ripercorsi dalla vittima durante la testimonianza in aula, protetta da un paravento per non vedere l’imputato: “Mi urlava che mi avrebbe ammazzata. Mi ha messo un ginocchio sul petto e le mani al collo. Non riuscivo più a respirare, se non si fosse fermato sarei morta”.

La donna ha denunciato anche atti persecutori avvenuti dopo la fine della relazione: gomme dell’auto bucate, insulti gridati sotto casa, acido nel serbatoio della benzina che ha costretto alla rottamazione del veicolo. “Rideva sotto casa mia, mi seguiva in macchina, diceva che mi avrebbe fatta esplodere».

Due le denunce presentate ai carabinieri, a settembre e ottobre 2023. L’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Nucera, nega ogni accusa, ma è attualmente sottoposto al divieto di avvicinamento. La ex compagna, parte civile nel processo con l’avvocatessa Laura Paolini, ha chiesto 100mila euro di risarcimento. La sentenza è attesa per l’11 dicembre.

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