La nuova premier vuole alzare il limite: attualmente è 2mila euro
“Non c’è nessun nesso tra i limiti all’utilizzo del contante e l’evasione fiscale”, per questo il nuovo governo vuole innalzare il tetto attuale dei 2mila euro che “oltretutto penalizza i più poveri”. E’ la premier Giorgia Meloni ad annunciare la svolta, dopo che la Lega ha depositato una proposta di legge che porta la soglia a 10mila euro.
Meloni conferma le intenzioni della sua maggioranza nella replica in Senato, citando le parole di un ex ministro dell’Economia del Pd: “Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan ministro dei governi Renzi e Gentiloni”. L’opposizione insorge: da Giuseppe Conte, per il M5S, che grida al ritorno delle valigette di contanti, al Pd che lo considera un aiuto agli evasori, al terzo polo di Carlo Calenda secondo cui “è una stupidaggine”. E tutti ricordano che è stato uno studio di Bankitalia a collegare l’uso del contante all’economia sommersa.
Ottimiste invece le associazioni dei commercianti, che vedono un’opportunità: usare di più il cash potrebbe addirittura incentivare i consumi e quindi stimolare l’economia. L’Italia è uno dei 17 Paesi europei ad aver stabilito un limite ai pagamenti in contanti, fissando una soglia a 2.000, che dall’anno prossimo scenderebbe a 1.000 se non si intervenisse. Cosa che invece il Governo farà, già con la prossima manovra di bilancio, ha detto il senatore di FdI, Giovanbattista Fazzolari. Gli altri 10 Paesi Ue non hanno alcun limite, e tra questi ci sono Germania e Austria. Una situazione che, spiega Meloni, “rischia di non favorire la nostra competitività”. Del resto Bruxelles, sebbene a favore di tetti bassi, aveva proposto di uniformare i limiti partendo da una soglia di 10mila euro, per convincere anche quei Paesi che attualmente hanno tetti molto alti o nessun limite.
