Le parole di Claudio Patrizi
di Tommaso Bocci
“Un deturpamento ambientale senza precedenti!” Negli appennini marchigiani, tra gli splendidi monti di Mezzano, Chiosse e Sierra (non lontani dal Parco Regionale del Monte Cucco), grazie alla ricchissima biodiversità è facile ritrovarsi meravigliati nell’osservare lassù dove osa l’aquila reale. Grazie alla FRI-EL, azienda leader nel settore dell’energia rinnovabile, sarà ancora più facile indicarne con le dita la traiettoria delle ali, in quanto si ritroverà sicuramente in rotta di collisione con una delle 8 pale eoliche alte 200 metri, presentate nel loro nuovissimo progetto. Non si parla affatto del lamentio della gente del posto per un’ombra fastidiosa o per qualche animaletto in meno, questo è un disastro sotto tutti i punti di vista, vi sarebbe innanzitutto un grave impatto naturalistico ma a ciò seguirebbero espropri nei paesi limitrofi e in una azienda storica del posto.
A commentare la situazione Claudio Patrizi, portavoce del Comitato di Difesa del Monte Mezzano: “10 anni or sono eravamo riusciti a fermare un progetto simile, 2 mesi fa però si sono ripresentati davanti al Ministero con uno quasi identico: costruire un impianto eolico sui monti di Mezzano, Chiosse e Sierra, posti incontaminati dove ci sono molteplici sentieri CAI (Club Alpino Italiano) come i ben noti: “Sentiero Italia” ed il “Cammino dei Cappuccini”, oltre che beni culturali nelle vicinanze. Stiamo lottando perché sono pale alte 200 metri, i plinti alla base sono giganteschi e queste sono tutte zone naturalistiche importanti per la biodiversità, un’immensa spianata con piccole colline dove cacciano l’aquila reale, falchi e lupi. Si andrebbe inoltre a rovinare un panorama paesaggistico mozzafiato, considerando che dal Monte Miesole si vedono i Sibillini ed il mare; quindi, una pala di quelle di dimensioni sarebbe visibile da qualsiasi scorcio. Esse dovrebbero inoltre erigersi proprio dov’è situata una cooperativa agricola storica del posto: “La Pantana” nata nel 1980, che contribuisce a mantenere gli equilibri del nostro territorio, prendendosi cura del rapporto pascolo/bosco, riconosciuto anche dalla Comunità Economica Europea, insomma un disastro totale”.
Si sofferma poi su come tutti coloro che vivono e respirano quell’aria incontaminata siano contrari, in un’unione d’intenti volta a salvare quest’ultimo angolo di paradiso: “Parliamo di 8 pale, 6 nel comune di Sassoferrato e 2 in quello di Fabriano, ambedue sono contrari, le frazioni coinvolte sarebbero quelle di: Montelago, Pantana, Coccore, Rucce e Coldellanoce. In quest’ultima addirittura starebbero espropriando in parte proprietà della gente, per far passere all’interno del paese un elettrodo. Tutti i comuni appena citati sono uniti alle associazioni ambientalistiche come il CAI ed il WWF Marche, che vorremmo a breve coinvolgere, a queste si aggiungono poi quasi l’interezza dei comitati della zona: il Comitato di Difesa del Monte Mezzano che assieme ad altri sono confluiti nel Comitato Territoriale Riuniti, perché vogliamo farci sentire insieme nella maniera più forte possibile. Stiamo cercando in ogni modo di far osservare le miriadi di criticità del progetto al Ministero, fargli capire che questo è uno scempio su tutti i fronti. Noi comitati come 10 anni fa stiamo sul pezzo ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, vi sono petizioni online e cartacee e invitiamo coloro che sono disgustati quanto noi, ad unirsi nella battaglia volta a salvare questo pulsante cuore verde delle Marche.”