Marcoaldi manda in orbita il Sarnano: “Due partite difficilissime per rimanere primi, punto ai 200 gol”

SECONDA CATEGORIA – L’attaccante italo-argentino di 43 anni decisivo nell’ultima vittoria e nel doppio sorpasso in vetta. Girone F clamoroso

Ci sta regalando un finale di stagione mozzafiato e ancora tutto da decifrare, soprattutto in vetta alla classifica, con tre squadre a contendersi la vittoria finale. Stiamo parlando del girone F di Seconda Categoria che da sabato ha una nuova capolista, ossia il Sarnano che in virtù della vittoria casalinga con il Pievebovigliana e i contemporanei pareggi del Ripe San Ginesio e della Cingolana, è tornato in testa alla classifica dopo diversi mesi. A parlare è l’attaccante Juan Sebastian Marcoaldi, che ha timbrato sabato scorso il suo nono sigillo in stagione nel 2 a 1 finale: ” La prestazione della squadra è stata ottima, sulla falsariga delle ultime. Abbiamo pensato a fare il massimo e poi aspettare il risultato delle altre che ci hanno premiato. Abbiamo incontrato una squadra ostica, costruita per fare i playoff e che ha dato filo da torcere a tutti. Adesso abbiamo due finali contro Treiese e Caldarola. Saranno due partite difficili perché incontriamo delle squadre forti in lotta per un posto nei playoff. Per il goal sono contento, anche se ho sbagliato un rigore che poteva permetterci di chiudere prima la partita. L’importante però è la vittoria che ci dà una grande carica. Ora abbiamo il destino nelle nostre mani, mentre fino a sabato scorso non era così”.

In estate il forte attaccante di origine argentine, dopo un biennio al Rapagnano, ha deciso di sposare il progetto della società del presidente Rossini: “ Io sono di Penna San Giovanni e mi sento di qui. Sono molto legato al territorio. Con la mia famiglia ci stiamo trasferendo. È stata una scelta di vita quella di venire a Sarnano. A inizio anno avevo anche la possibilità di rimanere in Promozione. Il presidente è ambizioso e ha una grande carica e questo mi ha spinto a venire. Negli ultimi anni da giocatore volevo fare calcio dove ci sono dei valori e c’è la voglia di fare bene e Sarnano è una di questi posti”. Alla soglie delle quarantatre primavere, che compirà a Giugno, Marcoaldi svela i segreti che gli permettono ancora di giocare ed essere decisivo: ” È la competitività che mi spinge ancora a giocare. Devi imparare a conoscere il tuo corpo. Il recupero cambia perché devi essere intelligente e bravo a gestirti”. Sulla carriera fatta tra Eccellenza, Promozione e Prima Categoria: ” Quello che anche mi ha spinto a giocare è anche il fatto di trarre elementi positivi da esperienze anche meno positive. Le esperienze che ricordo con un più affetto sono Jesi e Montegiorgio, dove ho trascorso annate belle e ricche di soddisfazioni. Dico anche Rapagnano, anche se lo scorso anno siamo retrocessi, c’era un bellissimo ambiente. Ho imparato, anche se tardi, ad accettare il verdetto sportivo perché credo che se uno arriva primo o ultimo è perché si è meritato ciò”.

Una famiglia che vive per il calcio, quella Marcoaldi, visto che anche il fratello minore Fabricio gioca sempre in Seconda Categoria nel girone G con la maglia del Monte San Martino: ” Mio fratello è rientrato sabato da un brutto infortunio al perone. Non ci siamo mai affrontati, ma abbiamo giocato insieme alcuni mesi, quando ho giocato alla Pennese tre anni fa. C’è un bel rapporto anche fuori dal campo, con le famiglie”. Tornando alla stagione in corso e al Sarnano: ” Il nostro punto di forza è che secondo me siamo rimasti sempre euqlibrati, non perdendoci mai perché fino a prima di Natale abbiamo avuto tante defezioni. Per fortuna la società ha allestisto una rosa lunga dove tutti hanno dimostrato di essere fondamentali. Un’altra punto di forza è che abbiamo preso pochi goal e sono andati a segno tanti marcatori diversi. Entusiasmo del pubblico? Si è vero. Il presidente è stato bravo con la sua carica a riportare tante gente alla stadio. Da inizio anno è stato un crescendo continuo”. Sul campionato: ” È difficile e bilanciato, basta vedere che è ancora tutto aperto, soprattutto in testa. Anche le squadre che sono in coda sono difficili da affrontare perché tutte provano a giocare. Rispetto a qualche anno fa ho notato che tutte le squadre provano a giocare di più e questo mi fa piacere perché significa che è cambiata la mentalità”. In chiusura sul futuro: ” Ogni anno, quando è inverno, dico a mia moglie che a fine anno smetto. Deciderò a fine anno vedendo come sto. La testa e la voglia sempre di essere competitivo e vincere mi spinge a continuare anche il prossimo anno. Vincere un campionato qui sarebbe un’impresa sportiva e qualcosa di importante che mi porterò dietro per sempre. A inizio anno l’obiettivo era raggiungere i 200 goal in carriera. Me ne mancano quattro, quindi dovrò giocare un altro anno per raggiungere questo bel ricordo personale. Per me è stato sempre più importante vincere i campionati”.

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