Resta per domani (21 settembre) l’allerta gialla, ecco dove
Situazione in progressivo miglioramento su tutto il territorio marchigiano. Ora si procederà con la conta dei danni e la richiesta dello stato di emergenza. Il Centro operativo regionale della Protezione Civile della Regione Marche si è riunito di nuovo questa mattina alla presenza dell’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi e del direttore Stefano Stefoni per valutare la situazione.
I Vigili del fuoco sono al lavoro in tutte le province per la rimozione di alberi pericolanti, per liberare le strade dal fango e le cantine dall’acqua. Sono 21 le persone momentaneamente sfollate e la maggior parte rientrerà nelle case già a partire da oggi. In miglioramento anche le previsioni del meteo: permangono flussi orientali che daranno luogo a qualche isolato rovescio, ma nel corso della giornata i fenomeni si attenueranno. Per la giornata di domani è prevista un’instabilità pomeridiana nelle aree collinari e montane ma con intensità non preoccupante. Resta per domani l’allerta gialla per rischio residuo per l’assetto idrogeologico nelle zone 2 e 4 (Pesarese, Anconetano e Maceratese aree collinari e costa).
“La fase più acuta delle perturbazioni è superata e la situazione è sostanzialmente sotto controllo – spiega il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – . Ora si procederà con la valutazione dei danni e la richiesta dello stato di emergenza. Già oggi invieremo una prima comunicazione al Ministro Musumeci e alla Protezione Civile nazionale. Ci tengo a fare un sentito ringraziamento a tutti coloro che a vario titolo e nei rispettivi ruoli, hanno lavorato senza sosta giorno e notte e stanno continuando a farlo per riportare la situazione alla normalità”.
“Le previsioni ci rassicurano e ci consentono di procedere con il ripristino della viabiltà con l’auspicio di tornare al più presto alla nostra quotidianità – sottolinea l’assessore Aguzzi che nel pomeriggio è impegnato in un sopralluogo delle zone più colpite con il direttore Stefoni – . Lunedì abbiamo convocato in Regione tutti i sindaci delle località coinvolte dal maltempo, per avere un primo confronto e una stima di massima dei danni che dovranno poi far pervenire nei giorni successivi. Questo ci consentirà di procedere con la richiesta dello stato di emergenza”.
La progressiva riduzione delle precipitazioni sta favorendo il graduale rientro delle emergenze principali, sebbene persistano alcune criticità dovute sia alla bomba d’acqua delle prime ore di oggi nella zona di Ponte Murello-Carrara sia all’arrivo in città a Fano, tramite i corsi d’acqua, di detriti e fango provenienti dall’entroterra. Alle 12 di oggi la strada Flaminia, dopo qualche ora di chiusura precauzionale, è stata riaperta. Restano chiusi per la presenza di fango il sottopasso di Ponte Sasso e il sottopasso ciclopedonale dell’hotel Playa.
Chiusa anche la strada del Giardino. Per quanto riguarda i 10 sfollati che hanno passato la notte all’area di prima accoglienza della Protezione Civile, in zona aeroporto, il Comune ha confermato la disponibilità della sistemazione (se queste persone lo riterranno necessario) anche per la prossima notte. L’assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile, Gianluca Ilari: “Quello portato avanti in questi giorni è stato un grande lavoro da parte di tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’emergenza, dal Centro Operativo Comunale alla Protezione Civile, fino alla Polizia locale e ai vari uffici comunali.
La parte urbana è sotto controllo – ha assicurato – anche se monitoriamo con attenzione tutti i corsi d’acqua che stanno ricevendo, e stanno portando al mare, il materiale dovuto alle precipitazioni nelle aree interne. Grande attenzione anche su Fano Sud, dove stiamo lavorando per rimuovere il fogliame e i rami caduti a terra”. Ilari ha inoltre spiegato che “siamo intervenuti nei cimiteri, transennando alcune aree del cimitero centrale. Abbiamo riscontrato acqua in eccesso anche nel cimitero di Rosciano, dove stiamo intervenendo. Riguardo le scuole l’unico aggiornamento, positivo, è che all’istituto Nuti, dove avevamo ripulito i canali di deflusso dell’acqua, oggi non ci sono state ulteriori infiltrazioni”.
Sono oltre 60 gli interventi effettuati in questi giorni dalla Provincia sulle strade provinciali flagellate dal maltempo nel Pesarese. “La zona più colpita – spiegano dagli uffici provinciali – è stata quella costiera e medio collinare con allagamenti, smottamenti e caduta di piante”. Tra le strade coinvolte dalle maggiori criticità si segnalano nell’area di Pesaro le Sp 44 Panoramica, Sp 131 Tre Ponti e Sp 60 Sanatorio Candelara. Chiusura per alcune ore della Sp 144 Molino Valcella che interessa Mombaroccio e Pesaro a causa dell’allagamento e della Sp 26 Mombaroccese, che attraversa anche Colli al Metauro. Invase dal fango e smottamenti a Cartoceto le Sp 79 e 83. Smottamenti e sversamenti di fango sulla Sp 16 a san Costanzo e sulla Sp 124 Marotta-Santa Vittoria che interessa Mondolfo. Mentre la Sp 3 Flaminia è stata interessata da allagamenti per sversamento dalle strade collinari contigue. “Le operazioni di ripristino per garantire la sicurezza sono state coordinate dal dirigente del Servizio Viabilità Mario Primavera e dai suoi collaboratori tecnici e operativi, che hanno operato anche in orario notturno con l’ausilio di ditte specializzate per intervenire tempestivamente”.
E’ stato il torrente Albula a San Benedetto del Tronto a tenere in ansia la popolazione in questi ultimi giorni a causa delle piogge abbondanti cadute nella provincia di Ascoli Piceno, soprattutto mercoledì scorso. Il bacino alla fine ha retto, ricevendo una grande quantità di acqua scesa dalle colline sovrastanti che ha portato al mare molto fango con un importante rischio di esondazione che, di fatto, non c’è stata se non in un tratto più a monte che ha causato disagi. Problemi nella zona industriale di Acquaviva Picena dove la melma si è riversata nelle strade di collegamento a valle e a monte, con auto intrappolate nel fango, con persone a bordo, soccorse dai vigili del fuoco.
E’ qui che, a crisi terminata, si chiede maggiore attenzione nella cura e nel rispetto delle regole della coltivazione; i campi, sfruttati al limite, hanno riversato nelle strade rami, acqua e fango. Così come i residenti di San Benedetto la chiedono per i tombini, spesso intasati e quindi incapaci di ricevere acqua che allaga di conseguenza le strade e i sottopassi che in questa ondata di maltempo non hanno comunque registrato problemi gravissimi, al contrario di qualche settimana fa. Le più colpite mercoledì a San Benedetto del Tronto sono state le zone dell’ex Ballarin, di Porto d’Ascoli e qualche punto della statale Adriatica, in concomitanza con la presenza di alcuni cantieri. Disagi anche a Grottammare e Ripatransone con piccole frane e smottamenti. Nella giornata di ieri la tregua ha permesso di ripulire le strade e i tombini di tutto il territorio e ripristinare una sostanziale normalità.