“Mamma ho perso il telefono, mi servono soldi per ricomprarlo”: 62enne cade nella truffa

Denunciato un uomo che si è finto la figlia della donna

Nella giornata di ieri (23 marzo), il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Jesi ha denunciato in stato di libertà un 39enne della provincia di Oristano per il reato di truffa aggravata.

Lo scorso 19 febbraio, la vittima, (una 62enne jesina), sporgeva querela per la truffa patita. In particolare, la donna ha riferito che il 18 febbraio, riceveva un messaggio whatsApp da un numero non salvato in rubrica con scritto: “Mamma, ho il telefono, questo è il mio nuovo numero, scrivimi su whatsApp”. La donna, tentava di contattare il numero senza alcuna risposta ricevendo solamente messaggi nei quali la persona che dichiarava essere sua figlia le chiedeva dei soldi ovvero 900 euro per l’acquisto del nuovo cellulare. Credendo realmente che fosse la figlia, non avendo disponibilità immediata della somma, la malcapitata si è recata in tabaccheria dove ha effettuato una ricarica di 500 euro su una carta postepay, il numero della quale le veniva comunicato tramite messaggio. Subito dopo, riceveva altri messaggi in cui la sedicente figlia le chiedeva l’ulteriore somma di 600 euro, spiegandole che doveva sanare un debito di gioco verso terze persone che la stavano minacciando. Nel frangente, rincasato il marito, la donna raccontava l’accaduto e l’uomo chiamava immediatamente la figlia al numero di cellulare salvato nei contatti apprendendo che la stessa era all’oscuro di tutto, che non aveva perso alcun telefonino né chiesto somme di denaro alla madre per presunti debiti di gioco.

Gli accertamenti investigativi, scattati all’indomani della querela, hanno consentito di risalire all’identità della persona alla quale era intestata la carta postepay nella quale erano confluiti i soldi, un individuo sardo della provincia di Oristano, gravato da numerosi precedenti di polizia che aveva giù utilizzato la carta per accaparrarsi di somme provento di truffe. Quest’ultimo, raggiunto dalla Polizia del posto, su delega di questo Commissariato, è stato denunciato per truffa aggravata dall’uso di strumenti telematici ed informatici atti ad ostacolare la propria identificazione.

Continua il contrasto delle truffe on line, da parte della Polizia di Stato del Commissariato di Jesi, invise alla collettività perché mirano a carpire la fiducia di ignare vittime per farle cadere nella trappola. Oltre 70 le persone scovate e denunciate tra il 2024 e i primi mesi del 2025 alle Procure di tutta Italia. Il Dirigente del Commissariato, Vice Questore Dr Paolo Arena, raccomanda come sia essenziale verificare ogni dubbio con la Polizia di Stato ma “preventivamente” non compiendo alcuna operazione che possa intaccare la sfera patrimoniale, non fornendo dati personali né password. I criminali sul territorio, tramano e progettano costantemente nuove truffe per cogliere in fallo i cittadini, specie quelle on line, ma l’azione di Polizia è altrettanto incisiva e, quotidianamente, grazie ad un attento monitoraggio della rete e all’analisi investigativa dei casi trattati, riesce a bloccare con autorevolezza le strategie criminose, sequestrando i conti corrente degli indagati sì da recuperare anche le somme carpite con l’inganno.

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