Malasanità nelle Marche, peripezie incredibili per un esame urgente

La signora Daniela Clini, residente a Fano, denuncia un percorso tortuoso per colposcopia. Costretta ad andare in Emilia Romagna

Doveva essere sottoposta ad una colposcopia urgente, fa il giro delle Marche per poi subire l’ultima beffa in un centro specialistico di Jesi. A raccontare questa assurda vicenda la signora Daniela Clini, residente a Fano, che nei giorni scorsi era andata a fare una visita specialistica da un medico il quale le aveva consigliato di sottoporsi ad una colposcopia urgente causa un sanguinamento di una certa importanza con la possibilità di finire poi in sala operatoria. Consiglio dello specialista che è stato subito accolto dalla donna la quale si è rivolta come da prassi al medico di famiglia il quale nella prescrizione ha sottolineato il carattere urgente di questo esame che di fatto avrebbe poi riportato con molta probabilità la donna dallo specialista per fissare i termini di questo intervento chirurgico.

Una prassi normale ma qui inizia il percorso ad ostacoli con tanto di beffa finale al punto tale che la signora Clini si vedrà poi costretta ad effettuare questo esame fuori regione come lei stessa racconta: “Ho preso contatto con il Cup e dopo una serie di tentativi mi hanno detto che per fine settembre avrei avuto la possibilità di effettuare questo esame all’ospedale di Urbino. All’operatrice telefonica ho fatto presente che avrei dovuto aspettare oltre 60 giorni e la cosa non era possibile visto il mio stato di salute e il carattere urgente della prescrizione. Dopo qualche minuto questa persona addetta al Cup in modo molto cortese mi ha richiamato dicendomi che aveva trovato un posto in un centro convenzionato di Jesi. Con tutti i problemi che ruotano attorno alla Sanità marchigiana ho accettato questa destinazione”. Nonostante la signora Clini sia residente a Fano, non si è lasciata sfuggire la possibilità di sostenere questo esame specialistico in tempi brevi e la scorsa settimana ha preso la macchina raggiungendo Jesi. Un viaggio vero e proprio con la speranza di essere arrivati a capo di questa situazione e invece una volta giunta a Jesi alla donna gli si è materializzato il peggiore degli incubi:

“L’esame potevo farlo in mattinata – prosegue nel suo racconto – come da prenotazione ma il referto non mi poteva essere consegnato prima della fine di settembre. Come se non bastasse da Fano dovevo tornare a Jesi di persona per ritirare l’esito della colposcopia. Mi è stato detto che era impossibile trovare un altra soluzione nonostante la mia disponibilità a sostenere qualsiasi costo di spedizione. A questo punto ho preferito non fare nulla e tornare a Fano senza aver fatto l’esame”. Oltre il danno la beffa ma questa donna di certo non ha la minima intenzione di tirarsi indietro e allora nella vicina Romagna è arrivata la soluzione del caso: “Questa è la sanita marchigiana nulla a che vedere con quella romagnola dove nel giro di qualche giorno sono riuscita a prenotare questo esame con tanto di certificazione consegnata in tempo reale dal personale tecnico”.

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