Mal’Aria di città 2024: nelle Marche mancano misure per ridurre l’inquinamento

Ciarulli: “Rispetto alle altre regioni italiane siamo messi bene, ma non dobbiamo abbassare la guardia”

La lotta allo smog nelle città italiane è ancora in salita secondo il nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città 2024”, redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign. I livelli sono stabili ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale, ma distanti dai limiti che verranno approvati a breve dall’UE, previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nelle Marche la situazione è migliore rispetto al contesto nazionale, i limiti sono rispettati, ma preoccupa l’assenza di politiche di riduzione degli inquinanti, che nel 2021 in tutta la nazione sono stati responsabili di 47.000 morti premature.

“Sono circa 50mila ogni anno – assicura Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche -. L’innalzamento è dovuto a tanti fattori, tra i quali la riduzione delle precipitazioni. Rispetto alle altre regioni italiane siamo messi bene, ma non dobbiamo abbassare la guardia”. Il Comune di Fermo ancora non ha una centralina di monitoraggio della qualità dell’aria, Macerata ha ormai cancellato la ZTL dal centro storico, rendendolo un luogo a misura d’auto. Intervenire sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico significa intervenire sulla qualità della vita delle persone. Dal 12 al 20 febbraio sono 24 i superamenti del valore limite giornaliero per il PM10, registrati dalle centraline dell’Arpa Marche. Tra le città con più superamenti (3) ci sono le stazioni di ChiaravalleFano via Monte Grappa, Pesaro via Scarpellini e Urbino. Due i superamenti ad Ancona Cittadella, Fabriano, Ancona Stazione FF, Jesi e San Benedetto, 1 a Falconara Scuola.

Legambiente propone alcune soluzioni: “Occorre ridurre le fonti inquinanti, come i sistemi di riscaldamento e raffrescamento che contribuiscono alle polveri sottili. Teniamo gli occhi bene aperti anche sui trasporti. Siamo troppo autocentrici”, aggiunge Ciarulli.

Infine, anche l’Elettrosmog segna picchi allarmanti nelle misurazioni. La propagazione delle onde preoccupa, la questione delle antenne è attuale. “Va governata perché per permettere la digitalizzazione dei sistemi sostenibili devono essere gestiti in equilibrio. Serve organicità nelle antenne e tutelare il principio di precauzione”.

Camilla Cataldo
Author: Camilla Cataldo

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