PAGELLE FERMANA – Il baby 2002 si conquista il penalty con una giocata fuori di testa, il difensore miracoloso, l’esterno ci va sempre vicino: i voti post 0-0 con l’Alessandria
di Lorenzo Attorresi
Nardi 6: l’ultima gran parata? A memoria su Ragatzu dell’Olbia, in pratica un mese e mezzo fa. In un momento bruttino, è un buon segnale. Significa che paradossalmente non c’è bisogno di lui. Si distende su Martignano lanciato da Nepi dopo pochi minuti, tuffo per bagnarsi e rimanere infreddolito per tutti i 90′.
Eleuteri 6: l’inizio è choc con un bel calcione ricevuto dal compagno Spedalieri dopo un misunderstanding. Qualche passaggio orizzontale è rischioso. Fortunato quando l’anconetano Lombardi impatta male sul secondo palo: era zona sua…
Gkertsos (35’st) sv
Spedalieri 6: l’avvio è titubante, si fa scippare da Martignago che va dentro con un uno-due con Nepi. Poi però sale di tono e fa valere tutti i suoi centimetri. Non è lui che deve costruire, qualche retropassaggio a Nardi, qualcuno mugugna. Va bene così.
Pellizzari 6.5: non c’è Parodi e sa a priori che non può sbagliare nulla. Stavolta evita strafalcioni gravi, è sempre attento ed anzi miracoloso quando si getta sui piedi di Galeandro e gli sporca la conclusione a due passi da Nardi: mancavano pochissimi minuti, sarebbe stata una beffa colossale dopo un mezzo rimpallo.
De Nuzzo 6.5: concede qualcosa alle spalle, ma col passare dei minuti cresce la catena con Misuraca. Anche se non sempre c’è feeling.
Scorza 6.5: prestazione di livello come aveva abituato inizialmente. Coast to coast, randellate, un assist per Fischnaller che per poco non vale +1 al fantacalcio. Eppure viene sostituito, non sembrava così stanco.
Graziano (22’st) 6: entra bene, di testa e in scivolata.
Giandonato 6: soliti pregi – filtranti da paura, che pallone per Romeo – e soliti difetti: qualche compagno soffre ancora di soggezione nei suoi confronti, a volta sembra la partitella a tema del mercoledì. “Prima di andare in avanti, passare obbligatoriamente il pallone a Giandonato”. Catalizza, forse troppo. Apre le braccia quando Bunino non gli detta il passaggio, rimbrotta la panchina che esulta dopo il rigore procurato da Maggio. “Rimanete seduti”. Aveva ragione, il penalty prima va segnato. Al triplice fischio è il primo ad andare sotto al settore.
Misuraca 6: non è al 100% e si vede, fa valere fino a quando può il suo palleggio. Senza strafare e senza chissà quali trame.
Nannelli (35’st) sv
Romeo 5.5: stavolta non eccezionale. Fuori fase nel primo tempo, meglio nella ripresa sempre esterno d’attacco. Ci va vicino, non fa mai trentuno. Arriva un filo lungo su invenzione di Giandonato, piattata al volo e palla in bocca al portiere.
Bunino 5: giù di tono dopo 13 partite senza reti. Ora anche senza tiri. Bisognerebbe chiedersi se sia solo colpa sua. Come fare per rivitalizzarlo?
Maggio (22’st) 7: parliamoci chiaro. Ha atteggiamenti poco simpatici, come mimica, come postura del corpo, per come si pone. Però è l’unico che prende il pallone, punta i difensori e li fa neri. Sbruffone con l’Alessandria, veronica alla Zidane e rigore trovato dopo mega-serpentina. Tanta roba. Ora deve smentire chi già l’ha bollato: “Sì, però se parte dall’inizio si perde…”. Vedremo. Magari già domenica a Pesaro.
Fischnaller 5: pomeriggio sfortunato. A sinistra non è in grado di far male, infatti le due occasionissime arrivano su palla inattiva (chi pensa che sia solo un caso è complice). Una testata in mischia nel primo tempo – difensore straordinario sulla linea -, un rigore tirato in curva al 90′.
Protti (all) 6: “non può esserci una sentenza ogni domenica, vorrei parlare di ciò che possiamo migliorare, consci che abbiamo bisogno di una soddisfazione importante. Quella grossa ce la prenderemo a fine aprile”, ha detto il mister a fine gara. “Non siamo felici ma ci crediamo”. Tutto giusto. Ma per arrivare a festeggiare a fine anno, qualche partita prima o poi bisognerà vincerla. Lo sa anche Protti. Voto di stima dopo lo 0-0 con l’Alessandria (leggi la cronaca).
