CALCIO – Siamo all’11 di giugno e non ci sono mosse e comunicazioni concrete sulla sponda Canil-Carancini-Maceratese. Per il cambio del nome della squadra c’è tempo fino al 5 luglio. Non sarà mica la politica ad ostacolare l’operazione?
di Andrea Busiello
Undici giugno 2018 e ancora non si sa nulla del progetto di Canil di portare il calcio che conta nel capoluogo. Ripescaggio in C, nome della squadra, possibile iscrizione delle varie squadre giovanili ai campionati nazionali di categoria. Queste sono solo alcune delle problematiche che ci sono dietro all’operazione Matelica a Macerata. Ad oggi non è dato sapere l’eventuale nome di questa squadra che giocherebbe nel capoluogo e non è dato sapere il vero pensiero dell’amministrazione comunale di Macerata. A prescindere dalle frasi di circostanza del Sindaco Carancini espresse negli ultimi giorni non è assolutamente chiaro qual è l’obiettivo del primo cittadino e di tutto il suo entourage comunale. E’ forse Canil un personaggio scomodo per la piazza? Avendo grandi ambizioni e voglia di portare il calcio che conta nel capoluogo potrebbe offuscare l’ombra di qualcun altro? Tutte domande legittime, ancor più in una condizione di non comunicazione da parte di nessuno. In mezzo a questa storia ci sono ovviamente i tifosi di Matelica e Maceratese che vorrebbero capirci qualcosa di più concreto in questa situazione. Senza considerare che se questo treno non dovesse essere quello giusto con questo cincischiare si rischierebbe seriamente di avere un secondo anno senza Maceratese. Stando alle norme federali per cambiare il nome della squadra ci sarebbe tempo fino al 5 luglio. Di sicuro tutti vogliono sapere qualcosa di più concreto in merito e celarsi dietro il silenzio non sembra essere l’operazione migliore. Canil e il suo entourage starebbero lavorando per il possibile ripescaggio ma le nubi su ciò sembrano notevoli. Organizzare, e far traslocare, un intero settore giovanile, per lo più professionistico se la prima squadra in C, in un amen non è proprio una cosa agevole. I tempi stringono, urgono spiegazioni.
