Macerata rende omaggio a Camilla e alla sua breve, coraggiosa vita

L’addio alla giovane Di Pietro, 18 anni. Mille persone hanno gremito la cattedrale di San Giovanni e la piazza. Picchetto d’onore della Polizia municipale. Sindaco con fascia tricolore. Per la liceale stroncata da un male incurabile commozione e cordoglio da parte di ogni fascia d’eta’

All’uscita della bara bianca (bianchi e rosa i fiori) l’applauso e’ tenuto a lungo. Scatta sull’attenti il piccolo plotone della Polizia municipale schierato ai lati, sulla scalinata del sagrato di ‘San Giovanni’. Macerata, la sua storia attuale e quella appena trascorsa, i ragazzi, gli adulti, gli anziani, il sindaco con la fascia tricolore e tanti ex sindaci sono la’. Venuti tutti a salutare questa ragazza che se n’e’ andata a 18 anni. Camilla Di Pietro che viveva con i genitori, il fratello e la sorella all’ombra del Duomo, di quei pochi anni, un quarto quasi l’ha trascorso a combattere un male. Che non ha avuto pieta’ di questa ragazza forte e gentile. “Ha voluto portare con se’ i suoi cari braccialetti…” dice con un filo di voce la nonna Giulia. Quei braccialetti rappresentano ora e concretamente la vittoria vera ed ultima di ‘Cami’: estrema ma risolutiva contro il male senza pieta’ che pure l’ha vinta. Indicativa del carattere di questa piccola guerriera che non ha conosciuto la resa. 

La folla, in attesa del feretro, in piazza Vittorio Veneto

Non c’e’ disperazione tra l’incredibile folla che gremisce l’ampia cattedrale e la piazza. Tra mille persone (forse piu’) c’e’ dolore autentico, dignitoso come un’unica famiglia attorno ai Di Pietro, dal nonno Aldo forti radici abruzzesi, vocazione e cuore marchigiani da papa’ Stefano, esemplare pubblico amministratore maceratese. E c’e’ gia’ rimpianto per una mancanza che si fara’ sentire. Per una battaglia silenziosa perduta in apparenza oggi, nella quale c’era dietro Camilla la solidarieta’ (mai scontata!) di una citta’ che solo a giorni alterni e’ ‘di Maria’.

Sulla piazza i compagni del liceo classico hanno innalzato un cuore rosso e palloncini bianchi: coreografia consueta per chi muore giovane ‘perche’ grato agli dei’. Tuttavia per lei, una loro coetanea che il dolore e la forza d’animo avevano maturato enormemente, sono apparsi ‘superati’.

Sull’altare si sono susseguite le testimonianze, dall’insegnante di Scienze Umanistiche (ci e’ sembrato di comprendere dall’abbondanza di citazioni classiche) a quelle della sorella e del fratello. Tommaso ricorda Camilla, le esortazioni, i consigli: la voce vuole fuggire le lacrime (la sorella non lo permetterebbe). Ha toni giovanili, volutamente vigorosi, poi s’incrina. E tutti vogliono dire: Ciao Camilla, abbiamo avuto il grande privilegio di conoscerti e starti vicino. Grazie per ogni momento che sei stata con noi.

Mille persone hanno partecipato in cattedrale e fuori al rito funebre
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