di Caterina Palmucci
Grande successo per la quindicesima edizione di “Macerata Racconta”, la festa del libro che si conferma uno degli eventi culturali più vivaci e partecipati della regione, grazie all’iniziativa dell’associazione culturale conTesto, in collaborazione con il Comune e l’Università. Il tema scelto quest’anno è quello delle “Illusioni”, intese non come inganni, ma come slanci creativi, possibilità e strumenti per affrontare la realtà e continuare a sperare.
A introdurre la seconda serata è stata Paola Medori, in rappresentanza dell’associazione, che ha accolto il pubblico nella splendida cornice del Teatro della Filarmonica. Nel suo intervento ha sottolineato come la letteratura possieda il potere di smascherare le illusioni senza però condurre alla rassegnazione: “L’augurio – ha detto – è quello di coltivare illusioni che ci aiutino ad essere felici”.
Tra le autorità presenti, l’assessore Roberto Sacchi ha ribadito l’importanza del festival per la comunità maceratese: “Macerata Racconta è un evento che negli anni è cresciuto, aprendosi a sensibilità diverse. La sua capacità di approfondire pensatori, scrittori e filosofi nei vari ambiti della cultura arricchisce la città e i suoi cittadini”.
Ospite d’onore della serata è stato il filosofo e scrittore Marcello Veneziani, intervistato dalla professoressa Lucia Tancredi, scrittrice e docente di lettere al Liceo Scientifico “Galilei”. Al centro del dibattito, l’ultimo libro dell’autore “Senza eredi: Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un’epoca che li cancella”, un’opera che riflette sul vuoto culturale dell’epoca contemporanea e sulla perdita di riferimenti forti. Attraverso il racconto appassionato di grandi figure del passato, Veneziani invita il lettore a riscoprire quei maestri che, al di là dell’aura storica, possono ancora insegnare, guidare e ispirare. In un tempo che tende a vivere solo nel presente, occorre trovare uno spazio nuovo per interrogarsi sulle derive della conoscenza nell’epoca attuale: che posto abbiano le radici individuali, la memoria collettiva e quale direzione stia prendendo la cultura nell’era dell’intelligenza artificiale.
Tanti i temi toccati dall’autore: dalla trasmissione del sapere maestro-allievo, al rapporto tra le generazioni, fino allo stato dell’istruzione scolastica. Una serata ricca di spunti di riflessione, con un pubblico vivo e partecipe che ha riempito la sala ed è intervenuto con entusiasmo, mostrando il proprio assenso nel corso dell’incontro.
