PROMOZIONE – La squadra ha il peggior attacco e la difesa più perforata del girone: per invertire la rotta serve una rivoluzione a dicembre
di Andrea Busiello
La parola d’ordine nel post Maceratese-Atletico Centobuchi è tristezza nella sponda biancorossa. Tristezza nel vedere la squadra del capoluogo pareggiare (per carità, con un pizzico di sfortuna) contro una squadra che giocherà da qui in avanti con l’obiettivo di salvarsi nel torneo di Promozione. Un torneo, quello di Promozione, che non può e non deve essere quello della Maceratese. Se non, come fa l’Anconitana, per stravincere e divertire ogni domenica. La realtà dei biancorossi è ben diversa. Ad oggi la Maceratese ha il peggior attacco del girone e la peggiore difesa del raggruppamento (numeri da condividere con Palmense e Montecosaro). Squadra costruita male e materiale umano a disposizione dell’allenatore Moriconi assolutamente inadeguato per un torneo di vertice. La squadra manca di un centravanti d’area di rigore capace di finalizzare il lavoro della squadra (con La Cava, ieri in panchina, le strade dovrebbero separarsi), di un terzino sinistro capace di spingere sulla fascia (Bigoni è e dovrebbe essere impiegato altrove), di un centrale difensivo giovane, scattante e affidabile da affiancare all’esperienza di Capparuccia e Arcolai e poi una mediana con troppi punti interrogativi: di sicuro manca un “cagnaccio” capace di recuperare palloni con costanza e un regista che sappia impostare il gioco. Insomma, a prescindere dalla sfortuna tra infortuni e vittorie sfumate per poco, nel prossimo mercato dicembrino (le liste aprono il 1 dicembre) la squadra dovrebbe cambiare completamente volto per ambire a lottare per il vertice, cosa obbligatoria se si indossano le maglie biancorosse in un campionato come quello di Promozione.
