“La visita di questa zona sarà una delle tematiche della prossima passeggiata che organizzerò al termine dei lavori”
di Veronica Biaggi
La città di Macerata è uno dei territori della provincia più ricchi d’acqua sorgiva naturale di tipo perenne. Anticamente la città, non possedendo un acquedotto, si riforniva d’acqua attraverso le fonti. Le fonti sono state dunque di fondamentale importanza per la città e per tutti i cittadini di Macerata, agricoltori e lavandaie, ma non solo, anche per i carrettieri che erano di passaggio bisognosi di acqua per far abbeverare gli animali.
Ormai le fonti non hanno più un utilizzo così frequente ma sono comunque importanti per far riemergere il passato della città. Da ieri sono iniziati i lavori eseguiti dall’APM per poter riportare in vita una fonte ormai nascosta da tempo, Fonte Agliana, la più importante e monumentale dopo Fonte Maggiore. Silvano Iommi, architetto, è da sempre sensibile all’argomento e organizza periodicamente delle passeggiate da lui guidate per coloro che sono curiosi di scoprire le ricchezze nascoste della città.
Qual è la storia di questa fonte?
Questa Fonte è importante perché è molto antica, appare già nei catasti trecenteschi, del 1268 circa, ed era chiamata Solis (sole in latino) coniata poi nella variante dorica “aelios”, composta anche da un “rivus” comunemente definito “un fosso”. Il nome della fonte deriva dalla Porta Agliana, ormai scomparsa, perché situata al di fuori di essa. La struttura è composta da tre archi molto grandi, più ampi di quelli di Fonte Maggiore, con alla base delle vasche.
Il famoso Luigi Bartolini, pittore, passando per Macerata, ritrasse anche Fonte Agliana, opera che ormai fa parte dei suoi tanti disegni. Con l’arrivo dell’acquedotto le fonti hanno perso la loro importanza e in particolare, questa fonte, è stata un po’ abbandonata soprattutto dopo i primi anni del ‘900. Verso la fine degli anni 1980, ad opera dell’architetto Gabor Bonifazi, aiutato dalla ditta di Alfredo Monteverde, la Fonte fu presa nuovamente in considerazione attraverso la ripulitura del territorio circostante e fu trovata anche un’epigrafe con i nomi dei podestà dell’epoca. Con il passare del tempo la vegetazione si è estesa sempre di più fino a far perdere visivamente la fonte.
Dove si trova questa fonte e com’è possibile vederla?
La fonte si trova all’incirca 300 metri distante da Fonte Ciambrone, da poco restaurata, situata in contrada Santo Stefano, e al termine dei lavori sarà possibile vederla dalla strada sottostante. La visita di questa fonte sarà una delle tematiche della prossima passeggiata che periodicamente organizzo.
Come procedono i lavori?
I lavori vengono portati avanti dall’APM in collaborazione con l’Ufficio Ambiente di Macerata, e consistono nel drenaggio delle acque disperse, la bonifica del territorio circostante ed è poi importante ritrovare la vecchia pavimentazione in mattoni. Dovrebbe essere ripulita nel giro di 15 o 20 giorni affinché possa essere visibile almeno dalla strada.
