Al Teatro Lauro Rossi l’inaugurazione dell’Anno Accademico
di Andrea Verdolini
Si può parlare di anno zero per un’Università che proprio oggi ha festeggiato il 728° dalla fondazione? Probabilmente sì per l’Ateneo maceratese. Anzitutto perchè è l’anno degli Stati generali, un momento essenziale per riflettere sul modo di pensare ed organizzare la vita universitaria mettendo al centro la cura dello studente. Poi per i momenti recenti vissuti dalla città e dal territorio, decisamente fuori dall’ordinario a cui, sono parole della rappresentante degli studenti Oiza Queensday, l’Università ha risposto con il dialogo e rilanciando la pacifica convivenza, aspetto essenziale per chi ospita allievi ed allieve da 4 continenti. Non ultimo i numeri davvero rilevanti: 12mila iscritti nei tre livelli dei corsi di studio, quasi 2mila laureati lo scorso anno, 558 tra docenti e personale tecnico-amministrativo, una poderosa macchina culturale che si è perfezionata negli anni. Cifre che potrebbero anche essere migliori se ci fosse una semplificazione amministrativa sempre predicata ma scarsamente attuata come ha rimarcato il direttore generale Mauro Giustozzi. L’inaugurazione dell’Anno Accademico, al Teatro Lauro Rossi ha visto la presenza di Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane la cui giunta, in via eccezionale, si è tenuta proprio a Macerata e la prolusione di Ivano Dionigi, autorevolissimo latinista e già rettore dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna. “Il futuro ha un cuore antico” è stato il titolo della relazione del Magnifico Rettore Prof.Francesco Adornato che poi, come da consolidatissima tradizione, ha dichiarato l’apertura dell’Anno Accademico e degli Stati Generali.