L’ultimo saluto a Luigi: “È stato un Maestro, ci ha insegnato molte cose”

Il ricordo della figlia Isabella

Questa mattina Sarnano ha detto addio a Luigi Tomassucci (leggi), ex consigliere comunale e ingegnere che si è spento a 67 anni. Tra commozione e lacrime la figlia Isabella lo ha ricordato con toccanti parole.

“Oggi abbiamo salutato il mio amatissimo papà senza un rito religioso, perché in questi anni, e non mi riferisco solo alla malattia, ma anche alle numerose difficoltà che l’hanno preceduta, abbiamo sperimentato che il più grande conforto per noi è quello della nostra meravigliosa famiglia, che lui ha amato con tutto sé stesso, e della splendida comunità di amici che abbiamo intorno.
Questa è la forma concreta dell’amore, un amore immenso che passa dalle parole, dai gesti quotidiani, dall’atto incredibilmente generoso di dedicare un po’ del proprio tempo agli altri. Quindi, per quanto sia doloroso, abbiamo salutato papà con le nostre parole, parole che è stato difficilissimo mettere insieme, ma era il minimo che potessimo fare”.

“Per papà le parole erano importantissime. – continua Isabella – Lui non parlava mai a caso, lui parlava solo quando aveva qualcosa di misurato e ragionato da dire. E arrivava dritto dove voleva arrivare, perché parlava sempre al cuore delle persone, con sopraffina intelligenza e profonda, profondissima empatia.
Dai pensieri che avete scritto nel quaderno dei ricordi, dai racconti con cui, in questi giorni, ci avete restituito la vostra esperienza con papà, sono emerse tante cose. Molte le conoscevamo già, altre, per la loro intensità, ci hanno sorpreso. E confortato, sì, perchè per quanto devastante sia il dolore per le sua perdita e per l’immane sofferenza che ha dovuto subire, ogni persona che è passata a salutarlo ha saputo accendere una piccola luce nel buio più tremendo. Siamo certi che papà ne è molto felice.

Nel tempo che ha trascorso tra noi, papà ci ha insegnato molte cose. Come molti di voi ci hanno ribadito, è stato un Maestro, di quelli con la M maiuscola.
Prima di tutto, ci ha insegnato il coraggio. Il coraggio di avere un’idea, di difenderla, e di concretizzarla. Ma anche il coraggio di cambiarla, se e quando lo sentiamo necessario.
Ci ha insegnato che qualsiasi cosa facciamo, dobbiamo farla bene, non importa quanto ci sembri piccola, dobbiamo farla nel migliore dei modi possibili, perché ognuno di noi ha una responsabilità e perché è così che si cambia il mondo in meglio: una piccolezza alla volta, una persona alla volta.
Ci ha insegnato a sorridere alla vita, comunque essa sia, e a condirla di ironia, che è un mezzo un potente. L’ironia, quella sagace, intelligente e sottile che lo ha sempre contraddistinto, ci aiuta a mettere a fuoco le contraddizioni, a trovare il buono nelle difficoltà, a inghiottire i bocconi amari, a camminare con leggerezza anche quando abbiamo il cuore schiacciato dai macigni.
Ci ha insegnato che dobbiamo agire, anche quando ci sentiamo impantanati, distrutti, devastati, anche quando il mondo esterno è crollato a pezzi, perché è solo agendo che si può ricostruire. E soprattutto ci ha insegnato che si può ricostruire sempre.
Ci ha insegnato a leggere la realtà con sguardo lucido, considerando tutti i punti di vista, cercando sempre di comprendere tutte le ragioni di ogni questione, anche quelle che non condividiamo, perché è solo con la mente aperta e con il dialogo che si può andare oltre la superficie delle cose.
Ci ha insegnato che essere generosi significa condividere con il prossimo le proprie capacità, mettersi a servizio degli altri con le proprie competenze, qualunque esse siano, perché nessuno di noi è completo da solo.
Ci ha insegnato a impegnarci per la giustizia in ogni piccola cosa, difendendo sempre con fermezza i propri diritti e quelli di coloro che li vedono calpestati. Lui lo ha fatto quotidianamente. Nel suo lavoro, in politica, nelle tante associazioni a cui ha donato il suo tempo. Lo ha fatto in famiglia e con gli amici.
Papà ha dato tanto a questo mondo, e sono sicura che ognuno di voi è fiero, fierissimo, di averlo conosciuto.
Ora, anche se non possiamo più vederlo e abbracciarlo, lui vive in noi e noi abbiamo l’onore e la responsabilità di portare avanti, in qualche modo, il suo esempio. Grazie papà, grazie Luigi.

redazione
Author: redazione

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