“Possiamo fare a meno di personaggi in cerca d’autore”
“Abbiamo letto negli ultimi giorni alcune analisi sul voto leghista a San Benedetto del Tronto”, afferma la coordinatrice della Lega Laura Gorini.
“Agli insulti e ai comunicati rancorosi – continua – non abbiamo mai dato seguito convinti fermamente che la politica sia altro rispetto a rigurgiti acidi di chi dal voto popolare è stato tagliato convintamente fuori. Leggere banali disamine post voto dettate solo dai propri intenti vendicativi nuoce però alla politica e ai cittadini.
Se vogliamo analizzare il risultato elettorale facciamolo, ma con serietà e valutazioni approfondite. Chiunque, che non sia un novellino della politica, sa perfettamente che il voto per il Parlamento italiano è un voto ideologico e partitico che molto poco ha a che fare con la rappresentanza locale in sezione o in consiglio comunale. Le votazioni politiche si giocano a ben più alti livelli”.
Insiste Gorini: “Che dire poi della rappresentatività territoriale dei candidati proposti? Gli improvvisati politologi nelle loro analisi hanno tenuto conto dell’incidenza della presenza di ben due candidati sambenedettesi nelle liste di altri partiti politici? San Benedetto è una città fiera e pretende, giustamente, una propria rappresentatività. Questa, caso mai, è la lezione impartita e di cui, tutti in Lega dovranno tener conto per il futuro.
E ancora, i nostri politologi si sono interrogati sull’incidenza derivante dall’avere o meno un candidato del proprio partito nel collegio uninominale? E poi un altro dato particolare: la Lega tende ad avere nei comuni meno popolosi la percentuale più alta.
La disamina potrebbe continuare intrecciando e parametrando tutti questi dati ed altri ancora. Va precisato che il nostro Direttivo e la nostra Segreteria sono neonate e solo da fine giugno hanno acquisito, in seguito alle votazioni, piena autodeterminazione.
Risulterebbe quindi in ogni caso impossibile addossare loro responsabilità per eventi così ravvicinati che certo affondano le proprio radici in un passato più lontano. Costituendoci in sezione, automaticamente si è operata una “potatura” di coloro che, non avendo ancora una volta ottenuto alcuna carica, hanno ritenuto più proficuo cercare fortuna altrove.
Fughe che, leggendo certe recenti e banali ricostruzioni politiche, non ci inducono certo a rimpiangere chi le ha sottoscritte. Il teatro della politica basato su toni accesi, sullo scoop più che sulle notizie, sulle maldicenze più che sui contenuti, dove le proprie frustrazioni politiche diventano un alibi per l’insulto e sono giocate sulla stampa per cercare di impressionare e aizzare il cittadino, fortunatamente si sta avviando ad un lento ed inesorabile declino.
Un periodo così severo come quello che stiamo vivendo impone concretezza, serietà e la ricerca di persone equilibrate ed obiettive che operino in virtù dei valori in cui credono e non in base a smanie di visibilità. La politica resta un’arte nobile – conclude Laura Gorini – e di personaggi in cerca di autore possiamo farne tranquillamente a meno”.
