Ledesma, 14esimo tecnico in sei anni con modulo infelice: tre domande per mister e società

NELLA TELA DEL RAGNO – Al Del Duca passa pure il Rimini, inedito 3-5-1-1. Deflusso rassegnato della gente

Domenica scorsa la Lucchese per la prima volta aveva vinto al Del Duca…ieri è toccato al Rimini (che aveva vinto al vecchio stadio Squarcia oltre sessanta anni fa…). Quasi quasi sarebbe da esser fiduciosi per domenica prossima quando nel nostro stadio scenderà il Pescara, dato che gli abruzzesi nella loro storia hanno vinto al Del Duca (poche volte, ma tanto basta per la scaramanzia…).

Ledesma, quattordicesimo tecnico seduto sulla panchina del Picchio negli ultimi 6 anni, non ha ottenuto miracoli nei soli due giorni avuti per preparare la gara. Tanto per cambiare, dopo 5 moduli diversi in 6 gare andati in onda nella gestione Carrera, per non farci mancare nulla il tecnico Ledesma ha sperimentato inizialmente un sesto modulo..un inedito 3-5-1-1 con Tremolada alle spalle dell’isolatissimo Corazza.

Scelta infelice, poiché se è pur vero che rispetto alla gara contro la Lucchese l’Ascoli non subiva nulla da parte del Rimini…neanche creava occasioni, dato che l’attuale Tremolada è un regalo agli avversari (condizione fisica precaria) e se in panchina sedevano Marsura e D’Uffizi, unici giocatori  abili a saltare l’uomo e creare superiorità numerica…al povero Corazza non arrivavano rifornimenti.

L’assenza di Varone a centrocampo si è sentita, essendo l’unico giocatore di categoria a centrocampo (le scommesse Bertini e soprattutto Campagna sono attualmente fallite dal DS Righi, che sale al primo posto sul banco degli imputati per aver costruito un reparto  privo di quantità e qualità, e sperare che Bando (2006) e Maiga Silvestri (2005) possano  risolvere questi problemi è davvero utopistico.

Cosa dire della gara di ieri…il Rimini ha tirato due volte in porta realizzando un gol e colpendo una traversa da centrocampo…l’Ascoli idem, con la differenza che sullo 0-0, nel primo vero tiro in porta nella ripresa, ha trovato il ‘miracolo’ del portiere riminese…un secondo tiro nei minuti di recupero e…la cronaca di una brutta sporca partita di Lega Pro è tutta qui.

Onestamente i 4.650 spettatori che in 3 gare casalinghe (1 vittoria stentata e 2 sconfitte meritate) hanno assistito complessivamente a 7/8 tiri in porta…meriterebbero un rimborso dell’abbonamento o del biglietto d’ingresso…

Ma che il Del Duca si stia svuotando davanti a simili spettacoli indecorosi è forse il problema minore…ieri a fine partita, salvo i sonori fischi dei tifosi rivolti alla squadra..il deflusso della gente è stato ordinato, quasi rassegnato. Concludo con tre riflessioni che vorrei rivolgere ai mister ed alla società:

1 – in una difesa ‘horror’ perché Tavcar non gioca mai (scomparso dai radar dopo l’ottima gara casalinga in casa contro il Gubbio in Coppa)

2 – perché Alagna, sempre disastroso, seguita a giocare un minutaggio superiore a D’Uffizi (ieri tenuto 94 minuti in panchina), calciatore che può creare qualche apprensione alle difese avversarie, in particolare a quelle che si chiudono a riccio?

3 – un centrocampo con un solo calciatore di categoria (Varone) non può essere completato ricorrendo al mercato degli svincolati? Oramai il DS Righi ha toppato questa estate nella costruzione di questo reparto…ma una ‘pezza’ ad una gomma bucata non si può mettere?

Si resta in attesa di ricevere qualche risposta, che probabilmente non arriverà mai. Pozza i bbe’ per un futuro migliore dell’Ascoli (obiettivo salvezza anche in Lega Pro?), che una parte di  tifosi , sotto voce, stanno iniziando a chiamare ‘Pulcinellese’….che tristezza ragazzi..

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Author: redazione

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