Lo sport più seguito al mondo ha una storia tutto sommato recente, di appena 160 anni. In un tempo relativamente breve, tuttavia, il calcio ha saputo attirare su di sé le attenzioni del mondo intero, unendo i tifosi più lontani in un un’unica passione, pur se divisi dalle diverse tifoserie. Allo stesso tempo, tutto intorno a sé, il gioco del calcio ha saputo creare un giro di denaro interessante, grazie al meccanismo delle dirette esclusive televisive, degli sponsor, e del mondo del betting, con quei tifosi che non rinunciano a fare pronostici di uno o più partite anche su ticket cartacei o virtuali grazie alle classiche schedine calcio. Tanta grandezza merita un approfondimento sulle sue origini: quando e dove è nato il gioco del calcio?
Dalla Cina all’Inghilterra
Malgrado la storia canonica indichi un luogo e una data diversi, un antenato del gioco del calcio può essere riconosciuto in uno sport cinese vecchio almeno 4.000 anni, il tsu-chu. Un pallone, una porta rudimentale delimitata da alberi o da bambù, e l’uso dei piedi erano i suoi elementi principali: a grandi linee, dunque, i due giochi sembrano somigliarsi parecchio.
Guardando invece alla storia più recente, quasi ufficiale, dobbiamo tornare indietro fino al 1863, anno in cui in Inghilterra nasce la Football Association, che definisce una prima importante distinzione tra calcio e altri sport un tempo piuttosto simili, come il rugby. Regole semplici e facili da applicare anche fuori dal campo, forte dinamismo in ogni singolo match e capacità di appassionare i tifosi alle diverse squadre segnano sin da subito il successo di questo sport, già poco dopo il suo anno di nascita ufficiale.
L’evoluzione del gioco
La nascita della Professional Footballer’s Association, PFA, nel 1897, ebbe un peso notevole anche nell’evoluzione delle regole del gioco del calcio. In primo luogo, per favorire un gioco il più possibile leale, e garantire ulteriore dinamicità agli incontri, venne introdotta la regola del fuorigioco, che come è noto impedisce a un giocatore di attaccare se non ha avversari davanti a sé al momento di ricezione della palla. In questo modo, si è andato sviluppando anche il gioco di squadra, con l’elaborazione di tattiche specifiche per supportare l’avanzata degli attaccanti. Da lì, derivò a cascata l’introduzione dei diversi schieramenti, con il più noto 1-2-3-5 pensato dal Nottingham Forest.
La definizione di alcune regole, come la possibilità per il solo portiere di prendere la palla con le mani, o di altre caratteristiche del gioco, come il peso e le dimensioni del pallone o l’ampiezza della porta, resero infine il gioco del calcio quello che è oggi, l’indiscusso re degli sport. Di certo, soprattutto in Italia, dove si registra una crisi finanziaria notevole dei principali club calcistici, oggi il calcio va aggiornato e ripensato, non certo a livello di regole, ma sicuramente in termini finanziari e di gestione.
Nulla però impedisce ancora ai tifosi di affollare gli stadi e seguire le principali partite in diretta sulle piattaforme e le reti che detengono le esclusive. Sono 160 anni che questo sport coinvolge il mondo intero, e certamente la storia del calcio è fatta per continuare ancora a lungo.
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