Lavori allo stadio, centrodestra: “Barlocci sconfessa l’assessore Gabrielli”

“Non possano essere sottaciuti profili di privacy, che interessano funzionari pubblici e aziende, che si fa fatica a ritenere divulgabili”

Il Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto  sabato 12 febbraio dovrà votare la mozione con cui si chiede di desecretare gli atti della commissione sui lavori allo stadio Riviera delle Palme. L’atto è stato proposto da Luciana Barlocci della lista civica Libera. Sull’argomento si registra la presa di posizione di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Queste le osservazioni, gli ammonimenti, le bacchettate e le stoccate del centrodestra: “Va sottolineato come nella vicenda richiamata dalla stessa, in riferimento ad atti riguardanti la nota vicenda dei lavori presso lo stadio Riviera delle Palme, non possano essere sottaciuti profili di privacy che interessano comportamenti di funzionari pubblici e di aziende private che si fa fatica a ritenere divulgabili.
Poi la pendenza di un procedimento avanti l’autorità giudiziaria milita in senso contrario alla libera ostensione di atti ai quali, tra l’altro, ciascun consigliere comunale ha piena libertà di accedere. E non tanto per il Comune, quanto piuttosto per il diritto alla riservatezza “di gruppi e imprese” che necessariamente va tutelato.
Certo è che, se ci sono consiglieri comunali che ritengono di assumersi in proprio la libertà di desecretare gli atti, sono in diritto di farlo assumendosene i rischi e ovviamente ogni responsabilità nei confronti dei terzi che potrebbero ritenersi lesi.
Nella mozione che porta la firma del consigliere proponente Luciana Barlocci della lista civica “Libera”, la parte in cui dice che questo Comune è chiamato a risponderne avanti l’autorità giudiziaria e perciò gli atti devono essere resi pubblici, è palesemente contraddittoria, perché è proprio la pendenza giudiziaria che imporrebbe semmai la mancata pubblicità degli atti.
In conclusione non si può non cogliere come la lista civica “Libera”, con questa iniziativa della Barlocci, in sostanza sconfessi il proprio assessore di riferimento Bruno Gabrielli che, da presidente della commissione d’indagine, all’epoca dei fatti rimarcò la necessità di svolgere le riunioni in modalità riservata”.

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