I dati Inps del 2022
Tanti i lavoratori dello spettacolo nelle Marche sotto la soglia di povertà. Con una retribuzione media lorda di poco più di 6mila euro, sono tra i più miseri della regione. Va ancora peggio per le donne con 2mila euro e qualche spicciolo in più l’anno. E’ quanto emerge dai dati Inps del 2022, elaborati dall’Ires Cgil.
Questo il quadro nelle Marche: risultano occupati 6.441 lavoratori dello spettacolo con una retribuzione media lorda annua di 6.291 euro e un numero medio di 79 giornate retribuite, in aumento del 26,4% rispetto all’anno precedente ma, confrontando i dati con il pre-pandemia, emerge un calo del 10,5%, in controtendenza rispetto all’area del Centro Italia (+10,4%) e alla media nazionale (+4,8%). Nello specifico, i dipendenti percepiscono una retribuzione media lorda annua di 6.696 euro mentre gli autonomi guadagnano 4.628 euro e sono caratterizzati da una media di 24 giornate retribuite annue. Le lavoratrici ricevono 2.693 euro in meno (-35,5%) rispetto ai colleghi uomini e gli under 30 (34,2% del totale) non arrivano a 2mila euro. Gli stipendi più alti si riscontrano negli amministratori (17.539 euro lordi annui) e negli impiegati (16.087); in fondo alla classifica, si trovano i lavoratori del “ballo, figurazione e moda” (1.065 euro lordi annui e 14 giornate medie retribuite). I concertisti e orchestrali guadagnano mediamente 2.320 euro lordi annui con 23 giornate medie retribuite. Gli attori arrivano a 6.299 euro con 37 giornate.
“I dati sono bassi. Nelle Marche non c’è più la produzione teatrale. Non c’è lavoro artistico o tecnico. L’attore non lavora perché non esiste una produzione che metta in scena uno spettacolo di una certa dimensione, il tema principale è questo – garantisce l’attrice marchigiana Paola Giorgi -. I numeri fanno riflettere sulle condizioni dei lavoratori ma principalmente su quella del teatro. Siamo la regione dei teatri, c’è una solida programmazione e un pubblico molto valido e preparato. Da un punto di vista produttivo però siamo all’anno zero. Ci vorrebbe un’attenzione in più come fu fino al 2008. Manca anche la formazione nelle Marche. In merito alla mancanza di tutele: l’attore non è solo quello in scena ma c’è una parte creativa e di lavoro che non viene retribuita”.
