PROMOZIONE – Il presidente pensa alla sfida dell’Helvia Recina: “Giocare a Macerata è sempre suggestivo, siamo attrezzati per potercela battere”
di Michele Raffa
“Affrontare la Maceratese all’Helvia Recina è sempre un qualcosa di suggestivo. Dopo il Del Duca e il Del Conero, quello di Macerata è uno stadio dove si respira la vera essenza di calcio. L’Aurora Treia dovrà fare la sua partita con la consapevolezza che affronterà una squadra forte e attrezzata, ma allo stesso tempo può giocarsela senza alcun timore reverenziale”. Sono queste le parole del presidente Stefano Cegna che caricano l’ambiente giallorosso a poche ore dal big match di Macerata in programma domenica alle 15.
L’Aurora Treia è in formissima, arriva da due vittorie consecutive molto convincenti in cui ha realizzato ben sette gol e subendone uno solo. Certo, affrontare la Maceratese sarà tutt’altra storia, ma il numero uno biancorosso non si dà per vinto. “In queste prime partite ho visto una squadra in forma e che esprime un buon calcio. Dovremo essere bravi a sfruttare i nostri punti di forza, ovvero velocità e ripartenze e non possiamo permetterci grossi rilassamenti. Contro un avversario come la Rata, ogni mimino errore può essere pagato a caro prezzo”.
Il colore della casacca non è cambiato, il peso quello sì, d’altronde come si fa a dire di no alla Maceratese. Nell’altra metà campo ci sarà Roman Chornopyshuck che affronterà da ex la “sua” Aurora. “Roman a Treia ha fatto due stagioni straordinarie. Si è meritato questa opportunità e gli auguro il meglio per la stagione. Contro di noi spero faccia una buonissima partita, strappi applausi ma – dice con un sorriso Cegna – si limiti a questo e si tenga il meglio per le prossime partite”.
Parlando di attaccanti, mister Travaglini dovrà ancora una volta fare a meno di Andrea Capenti titolare, ma lo avrà a sua disposizione in panchina. Infortunatosi in uno scontro di gioco nel match d’esordio contro il Portorecanati, il centravanti biancorosso ha tolto i sette punti di sutura sulla fronte, ma ancora non è pronto per partire titolare o addirittura affrontare duelli agonistici. Sarà ancora il quartetto formato da Ramadori punta centrale assistito alle spalle dai fratelli Di Francesco e dallo scatenato Gobbi. “Abbiamo costruito una squadra che fin da subito ha trovato la sua identità e in campo ha già una buona quadra. Anche la panchina è di livello, a partire dallo stesso Cartechini che scalpita per un posto tra i pali, con alcuni giovani interessanti”.