Due giornate per celebrare il pilota scomparso in occasione della Taranto-Milano nel ’55. L’evento del weekend
Un evento da non perdere. Il riferimento non può che essere alla due giorni dedicata a Giuseppe Lattanzi, motociclista anconetano scomparso in occasione di una gara, la Taranto-Milano, il 19 giugno del 1955. A 70 anni da quel tragico incidente stradale avvenuto nei pressi della rotatoria antistante la deviazione per il casello autostradale Ancona Sud in zona Baraccola in tanti nel capoluogo di regione ricordano le geste di questo campione soprannominato “ Il missile anconetano”. Un campione la cui figura verrà ricordata in occasione di una due giorni in programma sabato e domenica per un evento organizzato dal Club AutoMoto Storiche di Ancona in collaborazione con il Moto Club Ancona G.Lattanzi La Casetta.
A spiegare come è stato organizzato l’intero evento Franco Casamassima presidente del Club AutoMoto Storiche di Ancona: “ Sabato a partire dalle 15,30 ci sarà presso la Mole Vanvitelliana l’apertura delle iscrizioni a seguire sempre presso la Mole il convegno “Giuseppe Lattanzi il missile anconetano” che vedrà come relatore Andrea Borgognoni. L’ingresso è libero e tutto ciò rappresenta una occasione unica per scoprire questo nostro concittadino che negli anni cinquanta era un vero e proprio idolo della gente. Il giorno successivo e siamo a domenica a partire dalle ore 9 le moto storiche saranno in esposizione a piazza Roma da dove partiremo attorno alle 11 per effettuare un giro lungo la Riviera del Conero. Il pranzo con le premiazione è stato organizzato in un locale della zona”. Giuseppe Lattanzi era pilota del team Fratelli Boselli con una FB Mondial nel motomondiale in classe 125, ottenne due podi e chiuse 4º in classifica del mondiale dietro a Carlo Ubbiali,Luigi Taveri, e Remo Venturi, tutti piloti ufficiali riconducibili all’Agusta.
Giuseppe Lattanzi morì il 19 giugno del 1955 durante la 10ª edizione della Milano Taranto mentre era al comando della gara, a soli 9 km da Ancona in località Baraccola. Proprio questo incidente mortale, unito a quelli di Angelo Montevecchi e Ermanno Camilletti, tutti avvenuti in questa edizione della corsa e a piloti in sella a modelli da gran premio, portò alla decisione degli organizzatori di escludere quel tipo di motocicletta dalla gara.
