Lardini tra il rammarico della retrocessione e la gioia di aver fatto innamorare tanta gente

VOLLEY A1 – Le ragazze di Filottrano non sono riuscite nel “miracolo sportivo” ma, insieme alla società, hanno lasciato il segno

di Manolita Scocco

Nella stagione dei “se” e dei “ma” della matricola Lardini Filottrano nel gotha della pallavolo italiana, in un campionato di Serie A1 unanimemente definito dagli addetti ai lavori come il più bello e difficile del mondo, anche l’ultima giornata di campionato non poteva che regalare emozioni e grosse sorprese. E’ una serata che i tifosi marchigiani ricorderanno a lungo: l’altra neopromossa, la MyCicero Pesaro, la vera sorpresa della stagione, stoppa in casa la corazzata Imoco Conegliano che, proprio all’ultima giornata, perde il primato e viene beffata dal sorpasso di Novara. Al Palabaldinelli di Osimo invece, davanti ad oltre 2 mila spettatori, va in scena la più assurda delle commedie dell’arte. La Lardini vince al tie-break con Il Bisonte Firenze (agguerrito nonostante i risultati dagli altri campi l’avessero comunque attestata all’8° posto) ma non basta. La retrocessione arriva per un peggior quoziente set rispetto alla Foppapedretti Bergamo che finisce con gli stessi punti di Negrini e compagne ma grazie al quinto set conquistato a Monza si piazza davanti alle marchigiane. La Lardini Filottrano chiude il suo primo campionato di serie A1 a testa altissima, dopo un girone di ritorno stratosferico. Paga lo scotto di una partenza imbarazzante. A guida coach Beltrami nel girone di andata sono arrivati 4 punti: la vittoria piena (e illusoria) nel derby nella giornata d’esordio e il tie-break in casa con Legnano (l’altra retrocessa). Troppo poco. Eppure da queste parti la speranza di potercela fare non è mai tramontata. La remuntada è iniziata con il cambio in panchina. L’arrivo di Giuseppe NIca ha ristabilito l’equilibrio tecnico e soprattutto mentale di un gruppo che ha saputo cambiare pelle e che ha lottato con le unghie e con i denti fino all’ultimo pallone dell’ultimo set di questa Serie A1. 6 vittorie nel girone di ritorno, 3 al tie break e altrettante per 3 a 1, 15 punti in totale; ma non è bastato. La memoria va alle occasioni sprecate, col senno di poi neanche alle partite perse, addirittura i set buttati via. Da quello in casa con Legnano all’ultimo proprio con Firenze sfuggito 28-30 (ace di Tirozzi sulla linea di fondo). Nell’anno della matematica che condanna la piccola Filottrano a tornare in A2, nessun numero o calcolo potrà togliere i meriti ad un gruppo di atlete al quale va riconosciuto impegno e professionalità, attaccamento alla maglia e grande umiltà. Così come al lavoro, sottotraccia e faticoso, fatto dalla società che ha poco o nulla da rimproverarsi. L’abbraccio finale dei tifosi, sempre presenti al palas, alle ragazze è la testimonianza che questa piazza ha fame di volley e oltre a saper vincere sa anche perdere. Senza arrendersi mai e, forse, immaginando un prossimo futuro nel quale essere ancora protagonisti.

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