“L’agronomo nelle carceri: l’agricoltura come riscatto e opportunità”

Intervista a Sandro Marozzi, 68enne che lavora al Ministero della Giustizia, con un progetto sul vigneto di Monte Acuto sul parco del Conero

di Caterina Palmucci

Sandro Marozzi ha 68 anni, è di Treia, e per oltre 43 ha svolto l’attività di agronomo presso istituti penitenziari italiani, e tuttora continua come volontario ad operare nell’agricoltura sociale. Dal 1979 ha portato avanti una missione silenziosa, ma essenziale, nei percorsi di reinserimento sociale dei detenuti attraverso l’agricoltura.

Qual è il ruolo dellagronomo negli istituti penitenziari italiani?

“Non in tutte, ma in molte carceri italiane ci sono dei tenimenti agricoli, e nelle isole delle vere e proprie colonie; l’obiettivo è la realizzazione di attività agricole da parte dei detenuti. In passato eravamo solo cinque agronomi per tutta la penisola, quindi ho avuto modo di operare in quasi tutte le realtà esistenti. Ho realizzato progetti in circa 40 dei 190 istituti italiani, occupandomi di agricoltura sociale. Il compito dell’agronomo è amministrare questi tenimenti, realizzare attività e fare progetti, così che i detenuti possano esser formati e lavorare. Questo riguarda soprattuto la fase terminale della pena, con l’obiettivo di fornire ai detenuti delle conoscenze che possano consentire loro di avere accesso al mercato del lavoro. Concretamente, anche in base al luogo e al tipo di realtà che ci sono in quel contesto geografico si organizzano delle attività agricole e si ripropongono le culture, i sistemi di quel luogo. Il detenuto una volta entrato passa un periodo di “osservazione”, fatta da figure specializzate atte a stilare una sintesi della sua figura e del suo stato. Se questa sintesi è positiva, vengono proposte queste attività, cui si aderisce su base volontaria. Poi si passa alla formazione, prima di tutto in materia di sicurezza sul luogo di lavoro, e poi si entra nello specifico; orticoltura, potatura ecc…Poi comincia il lavoro vero e proprio. Il mio lavoro è anche creare una rete con le istituzioni, i comuni, le imprese per facilitare poi ai detenuti una volta scontata la pena il compito di trovare lavoro. Questo rapporto se inizia prima della conclusione presenta dei vantaggi importanti per le aziende, a livello di sgravio contributivo e fiscale”.

E per lei cosa ha significato lavorare con i detenuti?

“Nel corso della mia attività ho conosciuto detenuti di vario livello, con alcuni dei quali ho mantenuto rapporti anche dopo il carcere. La mia è una figura un po’ anomala; tutte le altre figure professionali interagiscono con il detenuto per la formulazione della sintesi da mandare al magistrato e in base alla quale si assegnano tutta una serie di benefici, mentre l’agronomo è una figura tecnica che non entra in merito a queste dinamiche. Io interagisco dopo, quindi il rapporto che c’è tra un detenuto e me è diverso, se mi vengono fatte delle confidenze, queste rimangono a me, non hanno alcun peso né negativo né positivo, e questo a livello umano permette di instaurare rapporti stretti, più confidenziali, sempre nella giusta dose e nel rispetto dei ruoli. Mi sono state fatte confidenze anche su reati gravi, e in molti  ho visto la voglia, il desiderio di raccontare, di spiegare a qualcuno il perché. Sono storie intime, riservate, che hanno necessità di essere ascoltate”.

C’è un progetto a cui sta lavorando adesso?

“Sì, il vigneto di Monte Acuto, nel Parco del Conero, nella zona DOC del Rosso Conero. È stato avviato due anni fa, e la prima bottiglia è stata realizzata quest’anno. Io ho la convinzione che non sta a noi giudicare, ma ai giudici; il nostro compito è quello di capire e aiutare nei limiti delle possibilità. Dentro quella bottiglia di vino c’è molto di più, contiene speranza, tante storie, momenti tristi, momenti allegri. Rappresenta la possibilità che grazie a questo percorso qualcuno possa usare quello che ha imparato per avere una seconda occasione”.

redazione
Author: redazione

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS