Il vino marchigiano protagonista alla fiera internazionale Vinitaly
Il Vinitaly di Verona ha celebrato i 40 anni del Lacrima di Morro d’Alba come Denominazione di Origine Controllata (DOC), con una degustazione speciale che ha mostrato bottiglie dal 2016 al 2020. In occasione dell’anniversario, il Comune di Morro d’Alba ha sottolineato la necessità di aggiornare il disciplinare per introdurre la tipologia “Riserva”, puntando sull’innovazione di un vino che, sebbene antico, ha ancora molto da offrire.
Con 256 ettari coltivati e quasi 9.000 ettolitri di vino certificato ogni anno, 53 viticoltori e 28 produttori, il Lacrima è una DOC di nicchia ma di grande valore e grazie alla sua storicità e al suo profilo unico è una delle rarità del panorama vitivinicolo italiano. Per l’IMT, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, rappresenta anche una nuova opportunità di mercato, grazie alla sua vocazione finora poco esplorata per l’invecchiamento.
Nel contesto di questo rinnovamento, il Comune di Morro d’Alba ha lanciato l’iniziativa “Terre del Lacrima”, un progetto di marketing territoriale pensato per valorizzare la zona di produzione del vitigno autoctono. Il nome “Lacrima” deriva dal particolare fenomeno che si verifica durante la maturazione del grappolo: il chicco, infatti, si spacca, rilasciando una goccia di succo di colore rubino brillante. Un’immagine che evoca non solo la qualità del vino, ma anche la bellezza del territorio, che si svela tra colline morbide, tramonti suggestivi e il borgo che ha ispirato le opere di artisti del calibro di Mario Giacomelli e Enzo Cucchi. Un paesaggio che, come ha sottolineato l’amministrazione, ha affascinato anche il grande poeta Giacomo Leopardi. Ecco, quindi, che è proprio nel mix tra tradizione e marketing territoriale che si apre la strada a un futuro pieno di opportunità per il Lacrima di Morro d’Alba.
