L’accampamento in riva al mare con cucina di fortuna – FOTO

Continuano i bivacchi al Passetto di Ancona, quindici pakistani vivono lì. Uno di loro si è sentito male finendo a Torrette

Qualcuno deve intervenire per il bene di queste persone in una situazione igienico sanitaria che sta sfuggendo di mano anche se nella giornata di ieri qualcosa sembra essersi mosso. Il riferimento è al dramma che interessa una quindicina di pakistani che da tempo dormono proprio sotto l’ascensore del Passetto. Un vero e proprio accampamento dove non mancano coperte, materassi, dei teli e come se non bastasse è stato realizzato un angolo dove queste persone cucinano qualcosa da mangiare con tutti i rischi del caso.

Un bivacco di poveri disperati che va avanti dal mese di ottobre e che ha visto in queste settimane un continuo ricambio in fatto di presenze ma ora la situazione si è fatta insostenibile.  Secondo una prima indicazione a dormire in riva al mare una quindicina di persone che al momento vengono aiutate dai City Angels e dal personale della Caritas. E proprio nella serata di venerdì i City Angels sono intervenuti per consegnare delle coperte e dei capi di abbigliamento calzature comprese oltre a delle bevande calde. Un gesto che già in passato aveva visto all’opera gli stessi City Angels ma questa volta i volontari hanno trovato una situazione particolarmente complicata. La riprova il fatto che dopo qualche ora un uomo di 67 anni sempre di origini pakistane è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari in servizio presso l’ ospedale regionale di Torrette per un problema di salute.

Un bivacco quello al Passetto di Ancona che di certo non è sfuggito all’amministrazione comunale come conferma Emma Capogrossi: “Stiamo intervenendo con il Servizio di Strada per capire nei minimi particolari lo stato giuridico di queste persone, se hanno presentato o meno la domanda in Questura dove peraltro ora i tempi si sono ulteriormente ridotti. Al momento come comune di Ancona alla Pensione Cantiani in via Lotto stiamo dando accoglienza a 46 persone, la struttura è al completo ma grazie ai rapporti con alcune associazioni che operano sul territorio siamo riusciti a reperire altri posti letto. Ipotizzare un interessamento della Protezione Civile a livello Regionale magari per creare un centro di accoiglienza temporanea presumo che non ci siano i presupposti. Il tutto senza dimenticare che non tutte queste persone accettano il nostro aiuto, alcune preferiscono rimanere ai margini dei percorsi assistenziali per una serie di motivi. Bisogna anche ricordare che nei vari centri di assistenza e integrazione ci sono delle regole da rispettare, problemi non li abbiamo mai avuti ma anche questo è aspetto che deve essere tenuto in considerazione”.

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