I rappresentanti della tifoseria organizzata ribadiscono la necessità di un netto cambiamento sul fronte dell’assetto societario. “Nessuna contrapposizione tra chi entra allo stadio e chi ha scelto di non farlo“
Tra i diversi temi affrontati da Massimo Pulcinelli, patron dell’Ascoli Calcio, nella conferenza stampa odierna non poteva mancare uno dei temi caldi che da diversi mesi tiene banco in casa bianconera. Come noto, le dinamiche sportive e societarie degli ultimi mesi hanno spinto gli Ultras 1898 ad annunciare la volontà di rinunciare, in segno di protesta, ad assistere alle partite casalinghe dell’Ascoli, accompagnando dunque la squadra solo durante le trasferte, come già avvenuto nell’ultima gara andata in scena prima della sosta a Chiavari contro l’Entella. Una scelta forte e indubbiamente sofferta, presa con l’obiettivo di lanciare un segnale alla società bianconera, a cui i tifosi hanno chiesto a gran voce un repulisti generale in termini di assetto dirigenziale. Proprio questa mattina, una delegazione degli ultras ha incontrato il patron Pulcinelli sugli spalti del Picchio Village, prendendo parte a un lungo confronto che lo stesso Pulcinelli ha definito leale e all’insegna del rispetto reciproco. Al termine della conferenza stampa, alcuni rappresentanti della tifoseria organizzata hanno voluto fare chiarezza sulla situazione e sulle richieste presentate alla società, nella speranza di tornare presto a sostenere il Picchio anche tra le mura amiche del Del Duca. «Riteniamo inaccettabile che la società, al di là di poche novità, abbia scelto di riproporre lo stesso organigramma dello scorso anno – affermano gli ultras – Precisiamo che non esiste alcuna contrapposizione tra chi entra allo stadio e chi ha scelto di non farlo: sono entrambe scelte compiute da tifosi dell’Ascoli, che con amore incondizionato hanno a cuore il bene di questa squadra. Nel calcio, come nella vita, gli errori vanno pagati. Per questo chiediamo una sterzata netta rispetto al passato, nella consapevolezza che determinati individui non possano più rappresentare l’Ascoli Calcio. Quel che è certo è che, finché non vedremo dei cambiamenti radicali, non rientreremo al Del Duca».