Una donna non era in grado di accedere ad altri canali di finanziamento
Viene contattata sui social, lei abbocca ma invece di avere dei soldi si trova a dover pagare. Fin quando capisce di essere vittima di una truffa on line: così, la donna ha denunciato l’episodio al Commissariato di Polizia di Senigallia.
La signora è arrivata alla finanziaria attraverso una ricerca determinata dal fatto che, per pregressi problemi, non era in grado di accedere ad altri canali di finanziamento, a fronte di pagamenti ormai imminenti. Aveva perciò individuato una società finanziaria francese con la quale avviava un consistente scambio di mail per aver informazioni sulle modalità ed i requisiti per ottenere il finanziamento necessario. Dopo aver ritenuto di aver ottenuto le necessarie informazioni e considerato che da parte della società non erano state opposte delle difficoltà alla concessione del finanziamento, anzi venivano offerte condizioni piuttosto vantaggiose, la donna si decideva ad avviare le pratiche per chiedere il finanziamento, anche perché doveva far fronte a dei pagamenti anche a breve termine.
Dopo l’invio dei primi documenti richiesti dalla società di finanziamento, la donna si vedeva rivolgere le prime richieste di versamento on line di somme di denaro per diverse centinaia di euro, giustificate da “spese amministrative”, che la stessa provvedeva ad inoltrare. Di seguito ai primi versamenti, la società comunicava che sussistevano alcuni problemi per la risoluzione dei quali necessitavano un ulteriore versamento.
La donna a quel punto, anche per via della estrema necessità e dei tempi ridotti, effettuava altri versamenti sperando nel buon esito della pratica. Ma passavano altri giorni e, sempre tramite contatti on line, alla donna venivano manifestate ulteriori difficoltà circa tutto l’importo richiesto. A quel punto la donna, che nel frattempo aveva versato una cifra complessiva pari a circa 5.000 euro, tentava di contattare telefonicamente qualcuno dei responsabili della società. Riusciva nell’intento ma subito veniva messa in contatto con diversi “responsabili” ma senza ottenere risposte né tantomeno il finanziamento richiesto.
Dopo alcuni giorni riusciva a parlare con un soggetto che si presentava come il responsabile della sua pratica di finanziamento che, ulteriormente, le ribadiva la necessità di altro denaro da inviare se avesse voluto ottenere il finanziamento richiesto.
A quel punto la donna, disperata, capiva di esser caduta nella rete di truffatori che, carpendo lo stato di necessità della stessa, tentavano di “spillarle” quanto più possibile e che dunque verosimilmente il finanziamento non sarebbe mai arrivato.
La donna dunque si decideva a sporgere denuncia preso il Commissariato di Polizia che provvedeva ad acquisire tutta la documentazione nel frattempo raccolta e avviava gli accertamenti che immediatamente conducevano verso Stati esteri sia per quanto attiene alla sede della società in questione che dei soggetti a cui le somme sono state versate. Sono ancora in corso gli accertamenti per risalire agli autori della truffa.
Va precisato che tale modus operandi era già emerso in altri episodi di truffa verificatisi sul territorio italiano che hanno fatto emergere la spregiudicatezza dei truffatori che sfruttano lo stato di bisogno in cui le vittime normalmente si trovano. Per tale motivo si consiglia la massima attenzione di fronte ad episodi similari, specie per chi- per motivi vari- dovesse trovarsi nella difficoltà di accedere ai classici circuiti di finanziamento, ponendo in atto tutti i possibili controlli preventivi ed evitando di prestar fiducia a proposte troppo allettanti o convenienti e, comunque, di rivolgersi ad un ufficio di Polizia ove dovessero emergere dubbi sulla veridicità dell’offerta.

Author: Alessandro Molinari
Sono un amministratore