La truffa del raccoglitore di olive corre su internet

Denunciate due donne foggiane per aver raggirato una 35enne di Jesi. Richiesti continui bonifici per più di mille euro e oggetto mai spedito

La Polizia di Stato del Commissariato di Jesi deferiva in stato di libertà due donne foggiane, rispettivamente di 20 e 47 anni per il reato di truffa aggravata in concorso. In data 21 novembre, la vittima, una 35enne, ha riferito di aver notato su un sito social un annuncio in cui veniva posto in vendita un raccoglitore di olive al prezzo di 250 euro. Contattato il numero indicato nell’annuncio, l’interlocutore, ai fini dell’acquisto , le richiedeva il pagamento della somma pattuita a mezzo bonifico. Effettuato il pagamento, la donna lo comunicava al venditore mediante messaggio whatsApp. L’ignoto venditore, le chiedeva ulteriori 250 euro per la certificazione di conformità ed atto di vendita, da corrispondere sempre a mezzo bonifico. La donna, effettuava anche il secondo bonifico. Comunicato l’avvenuto pagamento, il venditore le richiedeva ulteriori 250 euro per il perfezionamento della transazione.

Comunicato il pagamento, il venditore richiedeva il versamento di altre 100 euro tramite ricarica , adducendo motivazioni pretestuose. Effettuato il pagamento delle 100 euro, , come se non bastasse, la vittima veniva persuasa a sborsare altre 250 euro per concludere le operazioni di conformità. A questo punto, il venditore la rassicurava dicendole che l’avrebbe ricontattata per chiederle l’indirizzo ove spedire l’oggetto. Da quel momento in poi, il venditore si rendeva irreperibile e vani risultavano i tentativi di contatto da parte della donna che solo alla fine dei reiterati pagamenti si rendeva conto d’essere stata raggirata. Gli accertamenti espletati dalla Polizia di Stato del Commissariato di Jesi, consentivano di risalire all’intestatario dell’iban legato al conto corrente nel quale erano confluite le somme di denaro, una giovane donna della provincia di Foggia. Accertamenti presso l’ufficio antiriciclaggio, permettevano di individuare l’intestatario della carta poste pay sulla quale la vittima aveva effettuato la ricarica, un’altra donna sempre della provincia di Foggia. Le donne, raggiunte dalla Polizia del posto su delega di questo Commissariato, venivano deferite in stato di libertà all’AG competente per truffa in concorso aggravata dall’essere commessa a distanza attraverso strumenti telematici idonei ad ostacolare la loro identificazione.

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