SERIE D – Il giovane centrocampista leopardiano, classe ’98, si sta facendo trovare sempre pronto ed è deciso: “Non firmerei per i playout”
di Andrea Verdolini
Lasciamo da parte, per un attimo, quel retrogusto un po’ amaro per non essersi aggiudicati uno scontro diretto fondamentale in chiave-salvezza. Le ciambelle, è notorio, non riescono sempre con il buco ed allora Recanatese-Agnonese se a livello “estetico” non rimarrà negli annali, di sicuro ha offerto, dal lato agonistico, un bell’esempio di cosa significhi il calcio in queste categorie. Le due squadre non si sono risparmiate nemmeno per mezzo secondo, magari mettendo in campo anche i trucchi del mestiere però cercando, senza soste, di portarla a casa nella convinzione che un successo del genere poteva rappresentare una svolta. Paradossalmente ma non troppo, dopo una serie infinita di occasioni, di contestazioni, di vantaggi e recuperi, il risultato è stato equo e rimanda tutto alle prossime, infuocate, 9 giornate (a tal proposito il match con il Campobasso slitterà probabilmente di una settimana, la data più probabile è sabato 10 marzo). Nel bailamme di metà campo, dove nessuno si è risparmiato, sulla fascia sinistra ha cercato di reggere il confronto il baby Federico Giaccaglia, classe ’98 che, vista la perdurante assenza di Olivieri si sta confermando, in pianta semi-stabile, titolare. E’ stata una battaglia, come si prevedeva…”Già sapevamo a quale tipo di partita andavamo incontro. Loro sono una squadra fisicamente molto forte e si è visto in quel quarto d’ora in cui hanno preso un po’ il possesso della metà campo. Abbiamo pagato la loro possanza ma abbiamo retto e credo che il punto guadagnato non sia da disprezzare.” Però tre volte in vantaggio e tre volte raggiunti…”L’amarezza è un po’ questa e tutti dobbiamo lavorare perchè quei gol subiti non devono ripetersi ma sottolineo che l’avversario si è dimostrato davvero tosto.” Dopo le 9 presenze dello scorso campionato quest’anno sei già arrivato a quota 13. Niente male ma come immagini il tuo futuro? “Per me la Recanatese in questo momento è il top, non potrei aspirare a qualcosa di meglio, a prescindere dalla categoria. Sono nato a Recanati, cresciuto calcisticamente in questo club ed al momento non penso ad altro.” La tua vita, oltre al calcio? “C’è ancora la scuola poi nel futuro prossimo vedremo e sarò chiamato anche a prendere delle decisioni. Il calcio però è la priorità.” Firmeresti adesso per i playout, magari nella migliore posizione possibile? “No, la mia squadra saprà giocarsi tutte le opportunità” condividendo l’opinione appena espressa da qualche senatore.